Inalpi, frutta da filiera corta per lo yogurt bio

L'azienda lattiero-casearia di Moretta (Cuneo) lancia un progetto con Coldiretti Piemonte per promuovere il territorio

(da sin) Raffaele Tortalla, Jean Pierre Studer, Roberto Moncalvo, Ambrogio Invernizzi, Franco Ramello
(da sin) Raffaele Tortalla, Jean Pierre Studer, Roberto Moncalvo, Ambrogio Invernizzi, Franco Ramello

Inalpi lancia un nuovo progetto: avvierà la produzione di Yogurt bio con l’esclusivo utilizzo di frutta selezionata e proveniente da aziende di filiera del territorio piemontese.

Un progetto che sostiene le aziende locali: tracciabilità ed equa remunerazione dei produttori

La presentazione del progetto  (Dal latte e dalla frutta di filiera nasce lo yogurt latterie inalpi) è avvenuto presso l’azienda agricola Valerio Vagliano a Lagnasco (Cuneo) ed è realizzato in collaborazione con Coldiretti Piemonte. Hanno preso parte il presidente di Inalpi Ambrogio Invernizzi, il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, il presidente di Compral Cooperativa Latte Raffaele Tortalla, l’amministratore delegato di InLab Solutions Jean Pierre Studer e Franco Ramello, responsabile Economico Coldiretti Piemonte.

Inalpi metterà a disposizione l’esperienza maturata nei 12 anni di filiera corta e controllata del latte, percorso compiuto con la collaborazione di Coldiretti. “Abbiamo creato insieme a Coldiretti e a Compral Latte, e grazie all’impulso di Ferrero, un sistema virtuoso –ha spiega Ambrogio Invernizzi-. Due anni fa siamo entrati nel mercato dello yogurt rilanciando, con la nostra filosofia, un’azienda e da quel momento abbiamo pensato di poter costruire un nuovo percorso, nel quale vi sia alta qualità e trasparenza, facendo crescere una nuova realtà nell’ambito del comparto frutta”. “Dietro alle 280 aziende di Compral -ha sottolineato Raffaele Tortalla, presidente Compral Latte – ci sono 1000 famiglie che grazie al progetto di filiera del latte, hanno avuto l’opportunità di costruire un futuro”.

“Unire due produzioni simbolo del made in Piemonte, come il latte e la frutta, per offrire ai consumatori uno yogurt di filiera, sinonimo di trasparenza, tracciabilità ed equa remunerazione dei produttori: questo l’obiettivo del nuovo progetto che vuole valorizzare, in un unico prodotto, il territorio piemontese -hanno spiegano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato Confederale-. Occorre lavorare ad accordi di filiera, come questo con l’azienda di Moretta, perché diventa fondamentale avere, come sul latte, anche per la frutta un prezzo indicizzato che non scenda mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”. Ha parlato di “nuovo passo verso la sostenibilità, lavorando frutta a km zero”, Jean Pierre Studer, amministratore delegato InLab Solutions, nata nel 2019 e tra i diversi ambiti di attività ha anche quello di creare innovazione di prodotto.

“Il comparto frutticolo piemontese conta numeri importanti, con un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro, una superficie di 18.479 ettari e 7.950 aziende -ha evidenziato Franco Ramello, responsabile economico Coldiretti Piemonte- e l’export sta dando segnali positivi registrando un +8%. Dai mirtilli alle pesche, dalle mele ai kiwi, dalle ciliegie alle fragole: con la frutta piemontese si può spaziare”.

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