Smurfit Westrock e Agrintesa, insieme per la sostenibilità #macfrut2025

A Rimini il confronto tra i due partner sul tema del futuro del packaging in carta e il Regolamento Ue che rivoluziona il settore dell’imballaggio

Dibattito sul packaging in carta a Macfrut con Smurfit e Agrintesa
Dibattito sul packaging in carta a Macfrut (foto Lorenzo Fariselli)

A Macfrut si è parlato di partnership virtuosa sul tema dell’imballaggio in carta tra fornitore e utilizzatore. Protagonisti Gianluca Castellini, ceo di Smurfit Westrock Italia e Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa: Sostenibili per natura il titolo della tavola rotonda che ho avuto il piacere di moderare.

I numeri delle due realtà

Cristian Moretti e Gianluca Castellini a Macfrut
Gianluca Castellini e Cristian Moretti (foto Lorenzo Fariselli)

Smurfit Westrock è un gruppo nato a luglio dello scorso anno con la fusione di due tra i maggiori operatori al mondo del packaging in carta, Smurfit Kappa e WestRock. Ben 35 miliardi di dollari di fatturato, oltre 100 mila dipendenti, più di 600 stabilimenti in 40 Paesi nel mondo, 20 milioni di tonnellate di capacità produttiva. In Italia opera con 26 impianti che coprono l’intera filiera integrata per carta vergine e riciclata, con 2 cartiere che producono 700 mila tonnellate di carta da materia riciclata, 15 stabilimenti di cartone e trasformazione in scatole, 2 impianti di riciclo e un centro di R&D. Si rivolge al mondo dell’ortofrutta con la gamma Safe&Green, che offre soluzioni personalizzabili: un’ampia linea di vaschette, vassoi e contenitori di diversi formati che coprono le varie esigenze di produttori, trasformatori e consumatori finali.

Agrintesa, con sede a Faenza, è una cooperativa ortofrutticola di primo grado e cantina sociale, tra le principali realtà italiane operanti nel settore della produzione, lavorazione, commercializzazione di prodotti ortofrutticoli e vitivinicoli. Associa circa 4.000 produttori, per un totale di 17 mila ettari coltivati (di cui 9.300 a frutteto, 7.300 a vigneto, 500 a ortaggi). Gestisce mediamente 240.000 tons annue di ortofrutta e 170.000 tons annue di uva da vino, registrando un fatturato di  400 milioni di euro.

Rappresenta l’eccellenza del settore in un’ampia produzione frutticola esportata in oltre 50 Paesi nel mondo: nettarine, kiwi, pere, susine, pesche, mele, kaki, albicocche, ciliegie, fragole, le produzioni Igp, come le nettarine di Romagna, le pere dell’Emilia-Romagna, le Ciliegie di Vignola.

Da oltre settant’anni si impegna a valorizzare le produzioni dei propri soci, tutelando le tipicità del territorio, sostenendo la ricerca di sistemi di coltivazione innovativi e rispettosi della natura e costruendo rapporti integrati nella filiera agroalimentare.

Il Ppwr chiede una rivoluzione anche nel design

La linea Safe & Green
La gamma Safe&Green (foto Lorenzo Fariselli)

Tra i temi affrontati il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi, il Ppwr, in vigore da febbraio 2025 e applicabile da agosto 2026, che ha fatto molto discutere il mondo dell’ortofrutta.  L’Ue chiede, per esempio, la riduzione del 5% dei rifiuti da imballaggio entro il 2030 e del 15% entro il 2040 rispetto al 2018. “Ogni abitante in Italia ha prodotto nel 2024 ben 180 kg di rifiuto di imballaggio, 30 kg in più rispetto a 10 anni fa – ha raccontato Castellini -. La carta è biodegradabile e riciclabile, la si può riutilizzare almeno 7 volte: il mondo del packaging a base carta rappresenta un vero operatore dell’economia circolare”.

Il nuovo Regolamento ha sostanzialmente tre obiettivi, ridurre l’overpackaging, promuovere soluzioni più sostenibili e ridurre il packaging monouso per smaltire più facilmente nella raccolta differenziata. “Noi ci avvaliamo nel nostro gruppo di 2mila designer che lavorano sull’ecodesign. Si sta andando sempre più a sostituire il prodotto in plastica e polistirolo con altri materiali come carta e cartone. Con la nostra forza vendite stiamo facendo corsi interni sul nuovo regolamento e sulla sostenibilità. Appartenere a un gruppo leader nel mondo significa anche non avere problemi di mancanza di materia prima, nemmeno nel 2021 ai tempi della pandemia”.

“Come utilizzatori della fornitura Smurfit Westrock, non ci è mai è mancata la scatola di cartone in questi anni, anche quando c’è stata carenza a livello mondiale -conferma Moretti-. Concordiamo sull’importanza di puntare su materiali green, per esempio riteniamo giusto adottare bollini sostenibili. Il Regolamento, però, avrebbe bisogno di qualche aggiustamento. Non si è ben riflettuto su alcuni aspetti: maneggiamo un prodotto delicato e deperibile e non possiamo tornare a soluzioni che si direzionano verso la vendita sfusa. Così come non si possono creare vincoli a confezioni con capacità inferiore a 1,5 kg.

Stiamo andando verso prodotti sempre più confezionati – è un trend che si è affermato nel periodo pandemico e si è mantenuto nel post Covid – e dal punto di vista sociologico assistiamo a un calo demografico, penso a famiglie composte da una o due persone che non possono acquistare grandi quantità di merce, onde evitare sprechi alimentari. Varie tipologie di ortofrutta per la loro peculiarità e shelf-life necessitano di essere confezionate. Eliminare  tutto il confezionato sotto un determinato peso comportare maggiori sfridi e quindi sprechi alimentari, incidere sui consumi e sulla qualità del prodotto al consumo”.

Intesa sui valori e l’aiuto ai territori

Ci sono valori che uniscono le due aziende, che stanno puntando su sostenibilità, innovazione di prodotto, inclusività, soddisfazione del personale e valorizzazione dei talenti. “Cerchiamo partnership solide e continuative, credendo fermamente nella serietà dei rapporti, come con Smurfit Westrock -ha rimarcato Moretti-. La vera sostenibilità la raggiungiamo quando coesistono i tre pilastri: ambientale, sociale ed economico. Noi siamo frutticultori, guardiani dell’ambiente, lavoriamo molto sull’innovazione varietale. E socialmente siamo molto attenti al territorio, componente che rafforzeremo sempre più nei prossimi anni. Siamo inclusivi, siamo certificati Sa8000 da una quindicina d’anni, rappresentiamo una delle prime aziende ortofrutticole ad avere ottenuto tale importante certificazione con questo protocollo etico”.

Anche Smurfit Westrock fa della sostenibilità a 360 gradi uno dei suoi valori: non solo in tema di ambiente, ma anche di attenzione alla sostenibilità sociale. Dal 2020 ha donato 25,6 milioni per sostenere progetti sociali nelle aree in cui è presente. “Con 26 stabilimenti in Italia siamo inseriti nella comunità locale. Un esempio lo offre la cittadina di Verzuolo, in provincia di Cuneo, che si è sviluppata intorno alla nostra cartiera: quasi il 70% dei dipendenti vive nei 3-4 comuni limitrofi. Sviluppiamo ogni anno anche progetti di solidarietà con le comunità locali grazie alla nostra Fondazione”.

Il futuro sarà green ma servono le Tea

Il ministro Lollobrigida in visita allo stand di Smurfit Westrock Italia
Il ministro Lollobrigida in visita allo stand di Smurfit Westrock

Rendere le produzioni sempre più sostenibili in uno scenario segnato dal climate change che aumenta i rischi di danni alle colture e la crescita di patogeni è una delle maggiori sfide. Un tema delicato è quello degli agrofarmaci, per cui viene accolto positivamente il nuovo atteggiamento della Commissione Europea, meno vincolante, ma, secondo Moretti, non basta. “Chiediamo qualcosa di sostituivo che ci permetta di gestire patogeni e problematiche produttive, lavorando sulla ricerca, come le Tea, che ci permetterebbero di avere sul mercato piante con maggiori resistenze in tempi più veloci, con migliore tutela della salute dei consumatori. Ci aspettiamo poi un futuro con aziende sempre più strutturate per affrontare mercati sempre più difficili. C’è un consumatore più acculturato e chi è organizzato e ha innovato ha più chance”.

“Guardo al futuro con grande fiducia per il settore, osservando l’approccio alla sostenibilità soprattutto delle nuove generazioni: la sostenibilità deve arrivare soprattutto da un cambiamento della sensibilità più che da regole imposte e normative” ha chiosato Castellini.

 

 

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