Goccia Verde, il primo marchio di certificazione sull’uso sostenibile dell’acqua #vocidellortofrutta

A Macfrut 2023 la presentazione delle prime due Op e Consorzi di bonifica certificati. Il progetto sviluppato da Anbi in collaborazione con Check Fruit

Giovanni Mondani, responsabile certificazione per Check Fruit.
Giovanni Mondani, responsabile certificazione per Check Fruit.

Presentato a Marca, dopo due anni di fase di test è pronto a debuttare Goccia Verde, un progetto che ha l’obiettivo di portare sul mercato uno schema di certificazione privato e volontario per l’uso sostenibile della risorsa idrica e la sua tutela qualitativa e quantitativa. Promosso e sviluppato da Anbi (Associazione nazionale delle bonifiche italiane), ha come partner Check Fruit, ente di controllo e certificazione sia in ambito regolamentato sia  volontario. A Macfrut verranno presentati i primi due Consorzi di Bonifica e le prime due Op certificati. Si tratta di un Consorzio al Nord e di uno al Centro-Sud della penisola e di Op e aziende di primaria importanza nel settore dell’ortofrutta. “Goccia Verde vuole portare Consorzi di bonifica, Op e aziende a un circolo virtuoso. È, infatti, uno strumento di miglioramento dell’uso sostenibile dell’acqua sia a livello territoriale sia aziendale” sottolinea Giovanni Mondani, responsabile certificazione per Check Fruit.

Qual è l’attività di Check Fruit?

Check Fruit è un ente di controllo e certificazione accreditato da Accredia, che da 30 anni eroga in tutta Italia servizi di certificazione in ambito regolamentato e volontario, oltre ad attività di ispezione e di formazione. Check Fruit ha sede a Bologna, Catania e Bari. Tra i servizi di certificazione regolamentati ci sono, per esempio, gli schemi di certificazione dei prodotti Igp/Dop; tra quelli volontari, gli schemi che riferiscono alle normative ISO 9001, UNI 11233 e ISO 22005 oltre alla certificazione residuo zero. Quest’ultima ha visto triplicare il numero dei certificati dal 2020 al 2022 e interessa diverse referenze del comparto ortofrutta tra cui patate, pomodori da mensa, fragole, fagiolino, angurie, cipolle, fichi d’India, ortaggi quarta gamma e cetrioli.

Check Fruit svolge un’importante attività di formazione rivolta allo sviluppo delle competenze delle risorse umane e collabora con enti, istituzioni e organizzazioni in attività di formazione tecnica a servizio del settore agricolo ed alimentare, dai corsi per lead auditor a quelli per i tecnici delle aziende agroalimentari. Altro settore di attività è rappresentato dai servizi di seconda parte, per esempio l’attività di audit su fornitori di importanti gruppi della gdo o ispezioni e controlli di prodotto per Consorzi e Club di prodotto.

A Marca Check Fruit ha presentato il progetto Goccia Verde, di cosa si tratta?

Check Fruit a Marca 2023
Check Fruit a Marca

È un progetto che ha l’obiettivo di portare sul mercato uno schema di certificazione privato e volontario per l’uso sostenibile della risorsa idrica e la sua tutela qualitativa e quantitativa. Uno strumento di miglioramento dell’uso sostenibile dell’acqua sia a livello territoriale sia aziendale, ideato per aumentare la competitività delle produzioni agricole. È una certificazione di processo che prevede il ricorso a un disciplinare per la valutazione della sostenibilità nell’uso dell’acqua nei processi gestionali e produttivi, con l’obiettivo di informare il consumatore sui valori legati all’uso dell’acqua nel processo produttivo. Il Qr Code di certificazione permetterà di controllare l’effettiva sostenibilità dei processi applicati dal Consorzio di Bonifica, dall’azienda, dalla Op: ovviamente i parametri variano in base al prodotto.

Come nasce questo progetto?

È stato promosso e sviluppato da Anbi, Associazione nazionale delle bonifiche italiane allo scopo di proporre azioni concrete e comportamenti mirati a un uso sostenibile dell’acqua per l’agricoltura, in una logica preventiva. Check Fruit è partner tecnico e ha collaborato allo sviluppo dello schema di certificazione, sia per il regolamento, sia per la parte tecnica.

Quali sono i parametri di questa certificazione?

Sono nove le categorie dei requisiti per le valutazioni delle performance. Ci sono diversi indicatori che vengono misurati, che vanno dalla sostenibilità generale degli usi, alla sostenibilità socio-economica, passando per il miglioramento e il controllo della qualità della risorsa e il risparmio e la riduzione dell’impatto energetico. Goccia Verde lavora sia su scala territoriale sia aziendale. Prevede che il primo soggetto a certificarsi sia il Consorzio di bonifica che gestisce le acque di irrigazione di un determinato territorio. La richiesta va fatta all’Anbi di Roma e sarà poi l’ente di certificazione a fare la verifica ispettiva. Una volta certificato il Consorzio di Bonifica, anche le aziende agricole e le Op che ricadono nel comprensorio, normalmente sovraprovinciale, potranno fare domanda di certificazione.

Facciamo qualche esempio di buone pratiche idriche?

Progetto Goccia Verde a Marca 2023
Progetto Goccia Verde a Marca

Per un’azienda il sito di verifica deve essere, per esempio, geolocalizzato su mappa digitale ed inserito all’interno del piano di classifica del Consorzio di bonifica. È necessaria poi l’indicazione su mappa di tutti i punti di prelievo idrico utilizzati dall’azienda. Deve esserci un piano di rotazione e gestione delle risorse idriche aggiornato e l’azienda deve conoscere il piano di emergenza per la gestione della siccità del proprio Consorzio di bonifica e come questo affronta il tema dell’analisi del rischio e degli impatti.

L’azienda deve identificare le criticità e avere un piano di investimenti per migliorare le modalità di implementazione dei metodi irrigui più efficienti. Il Consorzio mette, per esempio, a disposizione strumenti digitali su quanto e come irrigare in funzione della coltivazione, che l’azienda certificata è tenuta a conoscere ed impiegata. Gli usi dell’acqua e dei volumi distribuiti devono essere misurabili, compresi eventuali utilizzi di acqua derivante dal trattamento del ciclo urbano. Lo schema prende in considerazione anche la gestione di aspetti di controllo della legalità, contrasto al caporalato, sicurezza sul lavoro. Infine la gestione dei suoli, un sistema di controllo, campionamento e analisi dell’acqua, verifica periodica degli scarichi. Sul tema della certificazione di sostenibilità nell’uso dell’acqua in agricoltura, Goccia Verde rappresenta oggi una novità assoluta, non c’è un altro schema sul mercato che affronti il tema della sostenibilità idrica in modo così dettagliato.

La microirrigazione è un aspetto cogente?

Alle aziende viene posto un indice teorico minimo di efficienza del 70% per le attrezzature irrigue e viene richiesto l’impiego di metodi irrigui adeguati dal punto di vista agronomico in relazione alla coltura praticata.

Quanti hanno aderito?

Dopo due anni di lavoro tecnico, siamo in fase di test ed è iniziata la formazione degli ispettori e dei tecnici. La fase di test si completerà in occasione del Macfrut 2023 dove saranno presentati i primi due Consorzi di bonifica e Op certificati. Si tratta di un Consorzio al Nord e di uno al Centro-Sud della penisola e di Op ed aziende di primaria importanza nel settore dell’ortofrutta

Ci saranno step futuri?

La valenza della certificazione è nazionale. Uno dei prossimi step, dopo la presentazione pubblica, sarà il benchmarking con altri schemi di certificazione presenti da anni sul mercato e che attengono agli usi delle acque, come Global Gap Spring. Questo per consentire agli agricoltori di alleggerire i controlli su altri schemi, evitando sovrapposizioni.

 

 

 

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