A Rimini comincia Macfrut 2019, vetrina mondiale dell’ortofrutta

Tre giorni con grandi numeri: 1100 espositori da 50 Paesi e 1500 buyer

Il Greenhouse Technology Village, un villaggio dell’innovazione orticola in serra, che ospita i principali produttori di tecnologie
Il Greenhouse Technology Village a Macfrut 2019, un villaggio dell’innovazione orticola in serra

Parte mercoledì 8 maggio Macfrut, giunta alla 36esima edizione. L’appuntamento della vetrina italiana dell’ortofrutta nel mondo, organizzata da Cesena Fiera, è alla Fiera di Rimini, fino al 10 maggio. Presenti oltre 1100 espositori: 1 su quattro è estero, con circa 50 Stati rappresentati, 1500 buyer (grazie alla sinergia con Ice Agenzia), un centinaio di eventi, undici settori espositivi. Padiglioni aperti al pubblico dalle 9 alle ore 18. A tagliare il nastro (ore 11) il viceministro degli Affari Esteri, Emanuela Del Re.

Fari puntati sull’Africa

Regione partner dell’edizione 2019 è il Piemonte, con i suoi prodotti di punta, a partire dalla Mela Rossa Igp di Cuneo, simbolo della  36esima edizione. Avrà uno spazio di 400 mq, con 30 aziende e 3 prodotti Igp (Mela rossa Cuneo, Castagna Cuneo e Nocciola Piemonte). Tra le novità, la presenza di un padiglione interamente dedicato all’Africa, di cui l’area subsahariana è country partner. Presenti 200 aziende provenienti da 14 Paesi.

Dal Greenhouse Technology Village ad AcquaCampus: spazio all’innovazione

La fiera copre a 360 gradi tutta la filiera: dalle sementi, alle novità vegetali, alle tecnologie in campo; produzione, commercio e distribuzione, fino alle tecnologie del post raccolta, packaging, logistica. Spazio alle novità con il Greenhouse Technology Village, un villaggio dell’innovazione orticola in serra che ospita i principali produttori di tecnologie, materiali e mezzi tecnici, sementieri e vivaisti specializzati; AcquaCampus, un campo dimostrativo di 640 metri quadrati dedicato al risparmio di acqua per utilizzo agricolo. E Macfrut in Campo, un vero e proprio campo prova, con all’opera le macchine agricole più all’avanguardia.

Gli eventi da non perdere della prima giornata

Curiosità (ore 14.30) per il il Macfrut Innovation Award, che premia le 19 soluzioni con il più alto tasso di innovazione. Grande attesa per la seconda edizione del Tropical Fruit Congress, il summit europeo dedicato ai frutti tropicali (ore 15).

Sono però una trentina gli eventi in programma nella prima giornata della fiera. Da segnalare il convegno della Regione Emilia-Romagna (ore 14) su Il noce da frutto in Emilia-Romagna. Innovazione e sviluppo della filiera;  Italia-Africa: una partnership rinnovata per lo sviluppo orticolo e agro-industriale, (ore 14.30); il Cso organizza L’Ortofrutta italiana a un punto di non ritorno: servono nuovi mercati, insieme con i massimi esperti del settore (ore 14.30); Ortofrutta made in Italy è l’evento Coldiretti con la presentazione dell’accordo tra l’associazione e Unaproa (ore 14.30); quindi Ccpb sulla Razionalizzazione dell’uso dell’acqua in frutticoltura biologica (ore 15). Sempre mercoledì prendono il via gli Spettacoli alla Frutta del Consorzio Bestack.

I numeri dell’ortofrutta, prima voce export dell’agroalimentare

L’Italia è in Europa il primo consumatore di ortofrutta e leader nella produzione ortofrutticola: 23 milioni e 841 mila tonnellate a volume nel 2018 (dati Cso Italy). Gli ortaggi lo scorso anno hanno rappresentato la parte maggiore, con 14 milioni e 416mila tonnellate, in flessione dell’1,1%; la frutta, con 9 milioni e 524mila tonnellate, ha evidenziato una crescita dell’1,2%. Pressoché stazionarie le superfici, attestate a 1 milione 176 mila ettari.

In termini di valore, l’ortofrutta italiana degli ultimi dieci anni è cresciuta da circa 12 a 13,5 miliardi di euro. Nel 2018 l’export del fresco è sceso però sotto i 5 miliardi (4.891 milioni di euro: 3.391 milioni la frutta, 1.500 milioni gli ortaggi), secondo i dati di Ice Agenzia. La diminuzione ha toccato in misura minore gli ortaggi (-3 %) rispetto alla frutta (-8,2%). Inclusa quella lavorata e conservata, l’ortofrutta vale però circa 8,4 miliardi di euro e rappresenta la prima voce dell’agroalimentare, davanti al vino (6,2 miliardi).

I mercati dell’export: l’Ue prima destinazione, ma la frutta italiana cresce a doppia cifra in Qatar

L’82,7% dell’export di frutta italiana va nei Paesi dell’Unione Europea, con la Germania che da sola ne assorbe quasi un terzo. Da segnalare, la crescita a doppia cifra di alcuni mercati come Israele (+28,2%), Giappone (+27%) e Qatar (+21%). I prodotti più esportati sono mele, pere e cotogne fresche per un valore di 863 milioni di euro, uva 675 milioni, albicocche, ciliegie e pesche 282 milioni. Il mercato degli ortaggi è ancora più dipendente dall’Ue (89%): la Germania determina un terzo del valore (446 milioni di euro), ma il dato è in flessione (-5,5%). Cresce invece il secondo mercato, quello francese, con un +2,7%.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome