Canova, meno quantità ma più qualità per le produzioni ortofrutticole autunnali

La società del gruppo Apofruit, esclusivista per l’ortofrutta fresca e di IV e V  gamma a marchio Almaverde Bio, traccia un bilancio positivo

Nonostante il calo della produzione, dalle mele alle pere, all'uva, Canova registra una migliore qualità, con maggiori calibri
Nonostante il calo della produzione, dalle mele alle pere, all'uva, Canova registra una migliore qualità, grazie anche a varietà brevettate

Meno quantità ma più qualità. Canova, società del gruppo Apofruit  esclusivista per l’ortofrutta fresca e di IV e V  gamma a marchio Almaverde Bio, traccia un quadro positivo della produzione autunnale.

Uva, pere, mele, kiwi, clementine: bassi volumi ma prodotti Premium

Ernesto Fornari, direttore di Canova, società del gruppo Apofruit, esclusivista per l’ortofrutta fresca e di IV e V gamma a marchio Almaverde Bio
Ernesto Fornari, direttore di Canova, società del gruppo Apofruit

“Per l’uva – fa sapere Ernesto Fornari, direttore di Canova – abbiamo registrato un calo produttivo del 30-40% rispetto all’anno scorso, ma la qualità è eccezionale. Il prodotto che ha dato maggiori soddisfazioni è quello senza semi, dolce, croccante, con ottima shelf-life, con l’affermazione di nuove varietà di cui, come gruppo Apofruit, abbiamo acquistato i brevetti. Forte è la richiesta dal mercato Nord Europeo, in particolare dalla Svezia e dal Regno Unito”.

Anche per le pere biologiche si confermano bassi volumi (- 40-60%) di produzione rispetto all’anno scorso. “Anche per il bio c’è stata una forte concorrenza di prodotto spagnolo e dal Belgio e Olanda. Proseguiremo con Abate e poi Conference sul mercato nazionale ed estero”. Si fa sentire la concorrenza anche sulla mela. “Per la Gala, che va considerata la mela bio per eccellenza, registriamo meno 20% di produzione e una forte concorrenza della produzione di Paesi che prima erano importatori, come la Francia o la Polonia. Crescono le produzioni in Nord Europa”.

Ottimi risultati si stanno registrando con il kiwi giallo Soreli coltivato nella piana di Gioia Tauro. “Buone aspettative anche per il kiwi verde, che registra un calo produttivo del 30% rispetto allo scorso anno ma c’è molta richiesta e abbiamo già iniziato la commercializzazione in tutta Europa”. Ottime le performance delle melagrane bio della varietà Wonderfull, molto richiesta dai mercati nazionali ed esteri. Per le clementine l’annata  è di bassa produzione (- 50% rispetto all’anno scorso) con difficoltà a raggiungere la pezzatura. “La richiesta è vivace per i calibri medio grossi: il clima non è favorevole ma la qualità è per il momento molto migliore dello scorso anno”. Sulle fragole Canova sta ripartendo con le produzioni invernali.

Forte richiesta per le Brassicacee: la forza del gruppo la capacità di aggregazione

Vivace poi la richiesta di ortaggi ad alto valore salutistico, dai broccoli ai cavolfiori, al cavolo verza, cavolo nero e porri. “Facciamo una produzione molto legata ai territori tipici con nostri associati: dalla Toscana e dalla Puglia per le Brassicacee, così come dal Fucino e da Pomposa per le carote. La nostra forza – conclude Ernesto Fornari – è la grande capacità di aggregazione che porta sempre più produttori specializzati a lavorare insieme. Penso al gruppo Gullino, per le mele e i kiwi con la recente alleanza, ma anche a Coop Sole e SFT per le produzioni di fragole e uva da tavola.

Riusciamo a stare un passo sempre avanti nelle scelte produttive e commerciali grazie anche a una diversificazione delle certificazioni bio. In Germania, ad esempio, certifichiamo il nostro prodotto anche con il Naturland. E siamo pronti con quella biodinamica Verdèa”.

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