Verdèa, il brand del biodinamico di Canova per andare oltre il biologico

Presentato a Fruit Logistica 2019 il marchio Verdèa di Canova, l'impegno del gruppo Apofruit nell'agricoltura biodinamica

I prodotti da agricoltura biodinamica avranno una loro collocazione all’interno dell’offerta di Canova riconoscibili dal consumatore dal nuovo marchio Verdèa presentato in anteprima a Fruit Logistica 2019.

Il progetto di Canova nel biodinamico

“Il progetto è nato dall’esigenza di vari produttori -ha detto Ernesto Fornari, presidente di Canova-, che già applicano tecniche di biodinamico, e avere riconosciuto con un marchio che certificasse questo loro lavoro. Pensiamo che a regime peserà almeno un 20% della nostra produzione, il progetto parte a maggio per avere poi nel 2020 i primi prodotti certificati sul mercato”.

Il sistema Verdèa si basa su di un Contratto di Rete fra le imprese del Gruppo promotrici e funzionerà con un Comitato di Gestione del Disciplinare di Produzione emanazione del Contratto di Rete e di un Comitato di Certificazione formato da tecnici esperti. L’attività ispettiva, di tipo partecipata, è affidata ad un ente accreditato alla certificazione del biologico.

La genesi del brand Verdèa

“Verdèa nasce dall’unione di due parole: verde e idea -sottolinea Paolo Pari, direttore marketing di Canova-, graficamente si utilizzano dei simboli di quello che è il processo del biodinamico: la pianta al centro dell’universo, il terreno come elemento di equilibrio dell’azienda agricola vista come un organismo nell’ambito dei cicli naturali rappresentati dalle fasi lunari”.

Il biodinamico in Italia

Il biodinamico è un sistema produttivo codificato da Rudolf Steiner nel 1924, affianca l’agricoltura biologica con pratiche finalizzate per preservare, con una visione olistica dell’azienda agricola, il valore della fertilità del terreno e di tutto l’insieme dei fattori che determinano una produzione di qualità.

Secondo gli ultimi dati sono 400 le aziende agricole certificate nel biodinamico per una superficie coltivata di 12.000 ettari a cui si vanno ad aggiungere oltre 4.500 aziende non certificate ma che di fatto producono biodinamico.

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