L’arancia Rosaria più forte della siccità in Sicilia

L’Op, grazie agli investimenti in sistemi d’irrigazione innovativi, non ha risentito del calo produttivo della campagna 2024-25 che ha avuto perdite fino al 40%

Aurelio Pannitteri, presidente di Op Rosaria, con il ministro Francesco Lollobrigida lo scorso febbraio a Fruit Logistica
Aurelio Pannitteri, presidente di Op Rosaria, con il ministro Francesco Lollobrigida a Fruit Logistica

Una campagna agrumicola 2024-25 che in Sicilia è stata dura, con perdite dal 25 al 40% e una siccità senza precedenti, con una mancanza di pioggia di 18 mesi in certe zone. Reggono le realtà più consolidate, come Op Rosaria, “Siamo partner attivi del Crea, per sperimentare e sviluppare nuovi cloni varietali che siano più resistenti alle malattie, abbiamo razionalizzato al massimo i sistemi d’irrigazione e ci impegniamo nella sostenibilità” hanno sottolineato i fratelli Pannitteri, Salvatore e Aurelio.

Un successo la presenza a Marca e Fruit Logistica

I Pannitteri hanno incrementato gli ettari a coltivazione diretta, superando la soglia dei 500, mentre con le aziende agricole associate l’Op ha consolidato i suoi 1.200 ettari in produzione. “Non abbiamo mai smesso di innovare sia in campo sia con le nuove tecnologie in magazzino. E possiamo contare sulla potenza e sulla riconoscibilità del brand Rosaria, grazie all’impegno di anni sia sul fronte della qualità del prodotto sia su quello del marketing, con i conseguenti investimenti che sono stati sostenuti”.

Buoni riscontri arrivano dalle fiere di inizio d’anno alle quali il brand partecipato, come Marca a Bologna e poi Fruit Logistica a Berlino, dove lo stand dei Fratelli Pannitteri, promotori e primi produttori della più famosa arancia rossa d’Italia, ha ricevuto la visita del ministro Francesco Lollobrigida.

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