Al palato è un’autentica sorpresa: sa di latte ma non è latte. Alpro lancia Shhh… questo non è latte, un prodotto 100% vegetale a base di avena e proteine del pisello destinato a essere una pietra miliare nelle bevande vegetali, come lo è stato il burger di Beyond Meat per la carne plant-based.
Come è fatto
L’innovazione del plant-based sta facendo passi da gigante e si espande in diverse categorie. A Tuttofood 2021 Abs Food aveva, per esempio, presentato una nuova linea di ingredienti dairy analogue che vanno dal sostituto vegetale del latte vaccino a quello dello yogurt. Per raggiungere questo risultato di gusto e texture c’è naturalmente tanta ricerca, interna assicura Alpro.
Tra gli ingredienti figurano l’avena, le proteine del pisello, radice di cicoria che conferisce la fibra e aiuta coprire anche il retrogusto di cereali. Etichetta clean e salutistica: bassissima percentuale di grassi saturi (meno di 1 grammo per 100 grammi di prodotto) e zucchero (intorno a 1 grammo), senza lattosio, rich in con calcio e vitamina D.
“Sono stati usati anche aromi naturali per dare questo gusto -ha spiegato Lucia Chevallard, direttrice plant-based di Alpro alla presentazione di Shhh… questo non è latte, a Milano-. Il prodotto è nato tre anni fa dal confronto con il consumatore che voleva una bevanda vegetale senza rinunciare al gusto del latte. Da 40 anni la missione di Alpro è la stessa: portare salute al maggior numero di persone possibile attraverso l’alimentazione, facendolo in modo sostenibile. Siamo stati pionieri dell’alimentazione a base vegetale, cominciata con le bevande di soia, per poi allargarci alla mandorla, avena”.
La filiera
Non è un caso che la scelta della base sia ricaduta sull’avena, in forte crescita tra le bevande vegetali (+5% secondo i dati dell’ultimo rapporto Osservatorio Immagino di Gs1 Italy). “È avena certificata che arriva da diversi Paesi europei, come Francia e Germania. Per il futuro intendiamo approvigionarci anche da materie prime italiane ed entro il 2025 comunicheremo come lavoriamo in questa filiera italiana”.
Un prodotto che fa bene all’ambiente
Alpro, che in Italia punta a sviluppare un fatturato 2022 di 60 milioni di euro, è certificata B Corp (l’ultima valutazione è 106 punti) e l’impegno sulla nutrizione è strettamente correlato all’ambiente. “Non vogliamo parlare a 7 milioni di perfetti vegani, ma vogliamo raggiungere 7 miliardi di imperfetti flexitariani. L’energia per produrre 1 kg di proteine vegetali è un undicesimo rispetto al quantitativo per produrre quelle di origine animali. Gli italiani che hanno scelto una sola volta di usare una bevanda vegetale al posto del latte hanno contribuito a risparmiare 51 milioni di kg di Co2 e 12 miliardi di litri d’acqua”.
Una comunicazione sorprendente
Disruptive è anche la comunicazione, con la scelta di un claim in negativo. Chissà se ha influito il celebre quadro di Magritte Ceci n’est pas une pipe. “Il nome scelto vuole rendere conto della sorpresa di gusto e texture”. Il prodotto è da un mese in distribuzione in Italia, dove è disponibile nella versione Classica e Light, con minore percentuale di grassi (la prima sta avendo più successo dai primi dati). A supporto ci sarà anche una “potente campagna di comunicazione”. In altri Paesi è disponibile, in Francia, Uk, Belgio, Germania. “In Belgio è stato selezionato come prodotto dell’anno, in Germania sta riscontrando buonissime performance”
I progetti futuri
Il prodotto esce dallo stabilimento in Belgio di Alpro (altri due sono in Francia e Uk). “Per quest’anno lavoreremo per consolidarne la distribuzione.Tra uno e due anni stiamo già lavorando per altre proposte con gusto simile al latte. L’80% del nostro business in Italia arriva dalle bevande, ma abbiamo anche alternative allo yogurt, dessert, creme per cucinare, gelati”.
La crescita dirompente del plant-based
Nel 2021 le vendite su base annua dei prodotti plant-based in Italia sono cresciute di quasi il 15%. Secondo la prima ricerca italiana sugli alimenti a base vegetale, condotta da Bva-Doxa per il Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, più di 1 italiano su 2 (54%) acquista prodotti plant-based (il 21% abitualmente, il 33% occasionalmente); 6 su 10 dichiarano di aver cambiato il proprio modo di mangiare negli ultimi cinque anni e 3 su 10 hanno ridotto quello di carne. Trenta su 100 si riconoscono flexitariani e il 47% ritiene che gli alimenti plant-based siano alleati dell’ambiente.