Il “Bio-boom” australiano

L’Australia pensa Bio e lo pensa in grande. Secondo i dati diffusi da Fao Perú nel corso della settima “Convención internacional de productos organicos” che si é tenuta ad Expoalimentaria, la fiera di Lima dell’agro-alimentare attualmente in corso, nel continente  del sud-est asiatico, tra il 2011 e il 2014 si é registrato un incremento dei terreni coltivati a Bio pari al 53%.

Il trend. Un vero e proprio boom che guida la tendenza mondiale e che si é concentrato soprattutto tra il 2012 e il 2013 quando il picco di crescita é stato del 42% e che é stato determinante per disegnare la mappa attuale del Bio costituita da complessivi 17 milioni di ettari, poco meno del 40% del totale della superficie mondiale coltivata Bio.

Le superfici. Sempre piú terreni certificati anche in Africa (+6,8%); Asia (+6,4%); Europa (+3%) e Amerifca del Nord (+1,2%), mentre nello stesso periodo si registra un calo in America Latina (-2,96%) a causa di una significativa riduzione di ettari in Argentina (circa 450mila in meno). In controtendenza il Perú che, tra il 2012 e il 2013 ha letteralmente raddoppiato la produzione Bio passando da poco meno 200mila ettari coltivati Bio a quasi 400mila, con 52mila produttori certificati.

La tendenza mondiale si riflette anche sul numero di aziende che producono bio che nello stesso periodo preso in esame sono aumentate di 71mila unitá grazie soprattutto alle numerose nuove colture certificate in India, Papua, Nuova Guinea, Turchia, Perú e Senegal.

I produttori. Secondo i dati diffusi dalla Fao, l’India guida la classifica dei Paesi con il maggior numero di produttori (550mila), seguita dall’Uganda (189mila); Messico (170mila); Tanzania (148mila); Etiopia (che con i suoi 134mila ettari viene consideratodagli operatori come uno fra i nuovi partner commerciali emergente, insieme ad esempio, al Vietnam); Turchia (65mila); Italia (45mila) e Spagna (30mila).

I consumatori. «Le tendenze registrate nei vari Paesi – spiega John Preissing, rappresentante Fao Perú – dimostrano che si tratta di un mercato molto dinamico che ruota intorno alla crescente domanda di Bio. I principali consumatori a livello globale sono i cittadini statunitensi la cui domanda genera un giro di affari annuale di oltre 24 miliardi di euro. Ma guardando al consumo procapite sono gli europei i clienti piú esigenti dal momento che, a fronte dei 77 euro procapite spesi ogni anno negli Usa, in Svizzera se ne spendono 210; 163 in Danimarca e 93 in Germania».

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