10.000 riacquisti giornalieri per l’ortofrutta de La Grande Bellezza Italiana

Aggregarsi per competere al meglio facendo rete si può, questo insegna la breve ma interessante storia de La Grande Bellezza Italiana

In un mondo come quello ortofrutticolo italiano intento a costruire muri piccoli o grandi, guardiamo con interesse ai 15 mesi che ha compiuto La Grande Bellezza Italiana, la prima rete di sei imprese ortofrutticole che abbiamo visto nascere ad ottobre 2018 e che allo stand di Fruit Logistica ha tirato le somme su questi primi mesi di attività.

“Siamo la prima rete di aziende in Italia -ha detto Leonardo Odorizzi, amministratore di Odorizzi Srl- e la notizia è che siamo ancora vivi, dico questo perché qualcuno aveva pronosticato che, come la maggior parte dei progetti italiani, saremmo in poco tempo spariti dai radar…”, ma questo non è successo, anzi la presenza si è consolidata in quattro catene distributive e i prodotti ortofrutticoli nei punti di vendita hanno fatto toccare picchi di 10.000 riacquisti giornalieri.

L’origine insita nel brand La Grande Bellezza Italiana

“Il nostro brand certifica quasi in ‘modo blockchain’ l’origine della marca” continua Odorizzi, riferendosi all’origine certa insita nel nome. Di certo la blockchain -che LGBI non utilizza-, un mantra di cui tutti parlano, qualcuno sperimenta e pochi capiscono, è un modo per rendere più trasparenti e sicuri i prodotti che arrivano sulle tavole di un consumatore sempre più disorientato, che cerca affidabilità e sicurezza, oltre che una qualità costante, che spesso manca negli scaffali riempiti di prodotti da primo prezzo o sotto costo. Non si arriva quindi al dettaglio blockchain, ma sulle confezioni è presente un QR Code che permette di scoprire la storia del prodotto.

Tra le novità del 2020, oltre al consolidamento del lavoro dei retisti, “attenzione al localismo -dice Stefania Mana, responsabile commerciale Op Joinfur– con produzioni Igp come il limone di Rocca Imperiale e un secondo che sarà svelato al prossimo Macfrut.

Alla ricerca di logistica e packaging sostenibile

La Rete è anche garanzia della qualità, contenuto e riconoscibilità a scaffale, ma “dobbiamo superare i limiti della logistica italiana -continua Odorizzi-, stiamo infatti cercando di fare accordi con aziende dei trasporti per poter garantire sempre gli ordini in A per A”. Ma l’approdo ufficiale a Fruit Logistica apre nuovi orizzonti anche oltre frontiera.

Alcune aziende della rete sono già presenti sui mercati esteri e questo ha permesso di introdurre su referenze come le mele brandizzate LGBI, perché il made in Italy è un motore potente per raggiungere consumatori ovunque.

Non è poi mancato un accenno al packaging, sul quale La Grande Bellezza Italiana ha investito molto, con confezioni di carta, Pla e materiali innovativi, che ha visto anche  tentativi di emulazione “ma questo, -ha concluso Odorizzi- non può che farmi piacere, perché è la strada giusta che dovrebbe seguire tutto il settore”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome