Cpr system lancia la nuova cassetta sostenibile Redea

L’innovativo imballaggio riutilizzabile per l’ortofrutta presentato del Consorzio ha spessore ridotto, è più resistente, migliore areazione, nuovo design ed è dotato di smart label

La nuova cassetta per l'ortofrutta Redea, realizzata da Cpr System
La nuova cassetta per l'ortofrutta Redea

Nasce all’insegna della sostenibilità la nuova cassetta per l’ortofrutta Redea lanciata da Cpr system. La presentazione ufficiale è avvenuta nella Sala dello Stabat Mater dell’Università di Bologna in un evento che ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Consorzio, dalla produzione alla distribuzione, ai servizi.

Sostituirà in due anni e mezzo un parco di 16 milioni di cassette verdi

Le nuove casse Redea (nuovo anche il logo oltre al restyling del sito), sono di colore beige che valorizza la percezione del contenuto di frutta e verdura. Hanno dimensioni e peso inferiori alle precedenti, con una ottimizzazione dei trasporti del 20% circa e un risparmio del 10,3% nelle emissioni di CO2 e dell’1,66% di consumo di carburante. Risparmiano, inoltre, il 50% di acqua. Disponibili in 6 formati, nell’arco di due anni e mezzo andranno a sostituire totalmente i 16 milioni di casse verdi che saranno rigranulate e riutilizzate nel nuovo formato.

“Le tre R, riduci, ricicla, riusa, ci sono concretamente -ha spiegato Luigi De Nardo, docente del Politecnico di Milano, dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, dove è stata progettata la cassa Redea-. C’è il riciclo, fino al 50% di possibilità di rigenerare le vecchie cassette; riduzione dello spessore, una volta richiusa, e questo ha forte impatto sulla logistica perché consente di trasportate più cassette sugli stessi camion. Abbiamo poi ridisegnato alcuni elementi funzionali, migliorando la resistenza meccanica, togliendo altri elementi come le nervature. Sono stati ottimizzati i processi di aerazione, che influenzano la conservazione. Nuovo anche l’aspetto estetico: i pattern, la geometria dei fori, si ispirano alla natura. Abbiamo, infine, combinato le esigenze di uno strumento logistico con l’aspetto estetico funzionale al punto di vendita”.

Redea è anche una cassetta che guarda al digitale. La smart label è dotata di codice a barre e un tag Rfid che consentono di gestire ed elaborare tante informazioni. “La nuova casetta  è parlante -ha fatto notare il presidente di Cpr System, Paolo Gerevini- : è tracciabile. Consente pertanto di capire se il flusso è quello ottimale. E permette di migliorare il servizio. Vedremo in futuro se oltre a  trasferire informazioni tecniche potremo inserire quelle del prodotto e far parlare di quello”. L’innovazione  e la sostenibilità sono nel dna del Consorzio, nato con l’obiettivo di unire massima efficienza e riduzione dei rifiuti. “Abbiamo un modello di economia circolare che funziona da 25 anni. Dal 2014 le cassette sono fatte al 60% di plastica vergine e il resto rigenerata. Una parte del parco, soggetta naturalmente a usura, non viene gettata ma rigenerata per realizzarne di nuove. L’innovazione è anche di formule associative e organizzative. La cosa distintiva è stata aver messo insieme in Cpr attori della filiera che non sono mai stati insieme, produttori e distributori. La crescita dei soci è stata progressiva”.

Un esempio di economia circolare che mette d’accordo gli attori della filiera

Da 25 anni il consorzio Cpr System unisce produzione e distribuzione
Da 25 anni Cpr System unisce produzione e distribuzione

Alla presentazione hanno partecipato Marco Pedroni, presidente di Coop Italia,  Giuseppe Zuliani, direttore marketing e comunicazione di Conad, Raffaella Orsero, vicepresidente e ceo del gruppo Orsero e Anna Tampieri, presidente di Enea Tech e dirigente di rcerca Cnr nazionale. Pedroni ha ricordato le scelte antesignane dell’insegna nella direzione della sostenibilità: dal no a Ogm e coloranti, allo stop al glifosate, fino a quello degli antibiotici nell’allevamento animale. “Le cassette Cpr sono un esempio virtuoso di economia circolare, sostenibilità ambientale e anche sociale ed economica. La sostenibilità è strettamente connessa all’efficacia. Se un’innovazione non viene recepita in modo adeguato i costi diventano insostenibili. I buoni propositi non sono fatti di marketing ecologico ma di fatti sostenibili. Bisogna mettere in condizione i consumatori di avere informazioni  per esprimere la responsabilità. La sola azione delle imprese alla fine cozza con il dato economico e prevale l’interesse”.

“La  sostenibilità è una nuova dimensione del valore e ha anche valore sociale –ha concordato Giuseppe Zuliani-. Va portata avanti insieme ai clienti, fornitori, allo Stato. Non è solo un tema di storytelling: le cose vanno fatte. Noi abbiamo 3500 negozi, 10,5 milioni di clienti che ogni giorno vi fanno la spesa: sono occasioni di relazioni e il nostro ruolo è anche portare cultura di consumo. Quest’anno completeremo il packaging sostenibile nella nostra filiera di prodotti a marchio che vale il 30% del fatturato. Abbiamo un piano di innovazione nei prossimi tre anni di 1,5 miliardi che prevede, oltre all’apertura di nuovi negozi, azioni di rinnovamento, efficientamento e progetti di  sostenibilità. Uno, completato, nella supply chain  è la smaterializzazione dei documenti di viaggio: oggi un operatore logistico viaggia senza carta. Puntiamo anche alla smaterializzazione del volantino”.

“Questa storia virtuosa di Cpr, che ha unito magicamente più attori della filiera, va replicata, aggregando, con formule anche nuove. E così arrivano anche capitali e si può fare un’agricoltura più sostenibile -ha fatto notare Raffaella Orsero-. Il nostro mondo produttivo è troppo frammentato, è questo è il freno. Il mondo finanziario  è molto interessato all’agricoltura, ma un fondo di investimento cerca dimensione, struttura, per avere il controllo. Efficienza e sostenibilità nell’ortofrutta viaggiano molto vicine. Sempre di più bisognerà cercare  formule di partnership e collaborazioni tra mondo produttivo e distribuzione per togliere le variabili ”.

La ricerca ha avuto un ruolo fondamentale per la nascita dell’innovativo progetto di sviluppo sostenibile tutto italiano di Cpr system. “Quantitavimente e qualitativamente l’Italia ha valori elevati sull’innovazione -ha fatto notare Anna Tampieri-. Abbiamo recentemente aperto una call su Deep tech, Healhtcare, Green energy & Circular economy, e Information technology. In tre mesi sono arrivate mille proposte tutte di altissimo livello. Il 36% in Green energy & Circular economy, il 20% in salute e il restante in Deep tech e Ict. Per il 50% sono start up innovative, 20% pmi, il restante spin off o gruppi di ricerca universitari. I temi sono quelli degli sprechi alimentari, pack sostenibile e bioplastiche, Internet of things e blockchain”.

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