Il boom del biologico in Italia, dieci anni di crescita a tre cifre

Al Sana di Bologna domani è previsto “Biologico italiano: fatti non parole”, un convegno di Aiab a cui partecipano Assocert Bio, Bio BanK, BioSud Tirol

Dal 2008 al 2017 i tassi di crescita hanno viaggiato a 3 cifre e i prodotti biologici fanno ormai parte delle abitudini alimentari degli italiani. Secondo gli ultimi dati di Biobank, elaborati da Firab, la Fondazione per la Ricerca sull’Agricoltura Biologica, il rimbalzo è legato al settore dell’e-commerce (+325% nel 2017 rispetto al 2008), seguito dai ristoranti bio (+179%), dai gruppi d’acquisto (+70%), dalle mense (+66%) e dagli spacci aziendali che, con un aumento del 48%, si mantengono in testa, per maggior numero di operatori (2.879 aziende).

A spiccare sono soprattutto le aziende che investono nella filiera corta, a dimostrazione di quanto la conoscenza diretta dei produttori e la fiducia nei loro confronti sia diventato un vero e proprio valore nonché un criterio discriminante nelle scelte dei consumatori.

Il 7 settembre al Sana il convegno “Biologico italiano: fatti non parole”

Di questo nuovo modo di fare la spesa e di produrre nonché delle prospettive ma anche delle criticità ad esso legate si parlerà al Sana di Bologna, il Salone Italiano del biologico, domani 7 settembre alle 16,45 in un incontro dal titolo “Biologico italiano: fatti non parole”, organizzato e promosso da AIAB, con la partecipazione di Assocert Bio, Bio BanK e BioSud Tirol, e con la collaborazione di BioDiversity.bio presso il Padiglione del ministero dell’Agricoltura.

Secondo i ricercatori il biologico costituisce anche una grande attrattiva per le aziende gestite da giovani. Un’azienda biologica su quattro è condotta da imprenditori che hanno di meno 39 anni (tale incidenza scende al 10% tra i loro “colleghi” convenzionali) e una su tre è al femminile. Secondo la Fondazione Firab sono conduttori con maggiori livelli d’istruzione, motivati e consapevoli della scelta dell’ agricoltura biologica, dotati di sensibilità ecologica ed etica; hanno inoltre una maggiore capacità di comunicazione nonché abilità commerciali e capacità di “fare sistema”.

“Un settore legato a doppio filo con la ricerca e l’innovazione”, dichiara Vincenzo Vizioli, presidente AIAB. “Dal mondo bio può venire un contributo importante alla nostra economia, anche in termini di occupazione, equità e soprattutto sostenibilità”.
A fronte di questo successo, il settore sconta però anche l’interesse di alcuni speculatori malintenzionati con cui il sistema di imprese, di garanzia, di repressione e istituzionale è chiamato a confrontarsi con rigore, efficacia e determinazione. Un aspetto che sarà illustrato da Assocertbio che proverà a delineare le possibili azioni a supporto delle politiche di tutela di prodotto italiano.

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