Ortofruit, il business dei piccoli frutti si amplia al Sud #vocidellortofrutta

La produzione di Saluzzo, oggi 10 mila quintali, aumenterà nei prossimi anni per ampliare il calendario, come racconta il presidente della Op, Domenico Paschetta.  E dal fresh si punta anche alla valorizzazione dei trasformati: “Con i semi del nergi otteniamo un olio per la cosmesi e un integratore di omega-3 per il petfood”

Domenico Paschetta, presidente della Op Ortofruit Italia, con sede a Saluzzo
Domenico Paschetta, presidente della Op Ortofruit Italia

Nata nel 2003, con sede a Saluzzo, in provincia di Cuneo, l’organizzazione di produttori Ortofruit Italia riunisce più di 300 aziende e cooperative agricole. Vanta un fatturato di 25 milioni di euro, con l’export che incide al 50%, concentrato in Europa. Un business focalizzato sui piccoli frutti e destinato a crescere, come racconta il presidente della Op Domenico Paschetta.

Ortofruit negli ultimi anni si è focalizzata sul business dei piccoli frutti, che vale il 65% dei ricavi.

Mirtilli della Op Ortofruit Italia
Mirtilli Ortofruit Italia

Sì, in questi anni abbiamo modificato il nostro paniere: ci siamo orientati su questo nuovo mercato. Un po’ anche spinti dalla crisi strutturale di quello delle pesche. E dal problema di batteriosi del kiwi che rappresentava una coltura importante: c’erano circa cinquemila ettari sul territorio ora ce ne sono circa la metà. Per i piccoli frutti abbiamo sfruttato la nostra esperienza: la zona pedemontana di Cuneo era tradizionalmente vocata. Abbiamo trasferito il know how anche in pianura: nei prossimi anni ci sarà un aumento di produzione: oggi facciamo circa 10 mila quintali: mirtilli, lamponi: quest’ultimi rappresentiamo circa il 70% della produzione piemontese. Poi ribes, more e nergi.

Qual è il plus della filiera?

Non solo qualità: abbiamo puntato molto sulla sostenibilità. Da alcuni anni abbiamo la certificazione a emissione zero di Co2. Lavoriamo in agricoltura integrata, con un 20% bio. Il territorio è quello del Cuneese ma stiamo investendo al Sud, in Puglia e Calabria per ampliare il calendario: oggi in Piemonte copriamo da fine maggio a fine ottobre.

Dove state investendo?

Lamponi della Op Ortofruit Italia
Lamponi Ortofruit Italia

Continuiamo a investire sulle aziende per aumentare i volumi. Investiamo poi sulle varietà grazie anche partnership avviate. Ne abbiamo di esclusive sui lamponi: Grandeur e Diamond Jubilee: hanno qualche giorno in più di shelf-life e ci hanno consentito di arrivare in Irlanda, Germania. Anche sui mirtilli stiamo testando nuove varietà.

Com’è il feedback nella Gdo?

Siamo presenti in quasi tutte le catene, non solo nel Nord Italia. Con le nuove varietà abbiamo raddoppiato la shelf-life del lampone a 6 giorni. Abbiamo realizzato anche dei progetti di post-raccolta con l’Università di Torino. Hanno portato a un miglioramento della conservabilità. E grazie ad alcuni accorgimenti abbiamo affinato la logistica per la catena del freddo. Il consumatore ritiene i piccoli frutti dei “farmaci” naturali: devono essere qualitativi, sani e di aspetto accattivante.

Nuovi progetti?

Piante di nergi Ortofruit Italia
Piante di nergi

Stiamo cercando di capire come sfruttare i trasformati in collaborazione con alcuni partner: è il primo anno, stiamo lavorando con alcune aziende. Per esempio, con i semi di nergi si può ottenere un olio per la cosmesi e un integratore di omega-3 per il petfood: lo stiamo testando. C’è tutto un mondo interessante che andrebbe a integrare il fresh. Guardiamo più alla nutraceutica che a estratti, succhi e nettari.

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