Leonardo Odorizzi (La Grande Bellezza Italiana): “Preoccupa l’incognita manodopera”

A rischio la raccolta di ciliegie, pesche e albicocche, secondo il fondatore della rete d'imprese che riunisce sei realtà produttive. Servirebbe poi maggiore chiarezza sulla sicurezza nei posti di lavoro

Leonardo Odorizzi, amministratore della Odorizzi srl e fondatore della rete di imprese La Grande Bellezza Italiana
Leonardo Odorizzi, amministratore della Odorizzi srl e fondatore della Grande Bellezza Italiana

Leonardo Odorizzi è amministratore della Odorizzi srl e tra i soci fondatori della Grande Bellezza Italiana. Con lo slogan Coltiviamo Passioni, la rete d’impresa riunisce sei realtà produttive storiche del panorama ortofrutticolo nazionale (Odorizzi, Coofrutta, Join Fruit, OP Geofur, Bergonzoni, Frutta, Perusi). Una produzione complessiva di 1,7 milioni di quintali (quasi mezzo milione di quintali per la Odorizzi). L’obiettivo è offrire al mercato un assortimento top di gamma di ortofrutta italiana di qualità che spazia dalla mela, al kiwi, arance, pere ma anche ciliegie, pesche e nettarine, susine, mirtillo. E comprende alcuni prodotti Igp (Clementina di Taranto, Radicchio di Verona, Uva di Puglia, Mele Rosse Cuneo e Pera Abate, per quest’ultima è in fase di sviluppo il co-brand La Grande Bellezza Italiana) .

Per quali prodotti si registrano difficoltà e quali beneficiano di una maggiore domanda della gdo?

Mele La Grande Bellezza Italiana: la domanda cresce a due cifre
Mele La Grande Bellezza Italiana

“Avendo diversi articoli, da una parte registriamo una crescita della domanda di mele, mediamente del 20%, con alcuni picchi. E una contrazione  per tutto quello che è deperibile, la verdura, come il radicchio: per la fragola è molto pesante. Chi spera, in maniera egoistica, ai rallentamenti alle frontiere per il prodotto spagnolo fa autogol: anche perché nei negozi arriva e a prezzi più bassi. Abbiamo una forte preoccupazione anche sulla ciliegia. Oggi abbiamo oscillazioni: in alcuni giorni ci sono assembramenti, in altri non va nessuno a fare la spesa. In qualche Comune si è deciso l’ordine alfabetico: potrebbe dare una maggiore continuità”.

Odorizzi cosa produce?

“A breve partiremo con la raccolta della ciliegia in Puglia. Per proseguire con albicocche e pesche. Oggi siamo quasi vuoti come fase. Per il Veneto veniamo da una crisi di quantità dovuta dalla cimice asiatica dell’anno scorso”.

L’export ha subito contraccolpi?

“Noi esportiamo solo la mela. Di fatto blocchi non ce ne sono più, neanche verso la Slovenia. I camion girano. Ma il problema è la manodopera che viene a mancare: dipendiamo troppo da quella straniera”.

Guardando all’estate, arriveranno a scaffale nettarine, susine, mirtillo?

Ciliegie La Grande Bellezza Italiana, dalla Puglia
Ciliegie La Grande Bellezza Italiana

“Ci sono i tentativi della politica, molto apprezzati, ma culturalmente vedo difficile un cameriere che va a raccogliere le pesche. Siamo nell’incognita totale. Abbiamo la preoccupazione del gelo. Se troveremo la manodopera, non sapremo  se riusciremo a vendere. Servirebbero per le ciliegie qualche centinaio di persone, solo per la nostra parte. È una raccolta lenta, ogni persona raccoglie 100-120 kg al giorno”.

Sugli aspetti legati alla sicurezza avete criticità?

“Sì. Abbiamo un assenteismo che in alcuni reparti, come i trasporti, arriva anche al 20-25%. La mancanza di chiarezza sulle mascherine fa sì che molti lavoratori per un po’ di mal di gola restano a casa malati 14 giorni. Nessun blocco, ma si creano rallentamenti a causa della paura. Abbiamo messo divisori, disinfettanti, attivato lo smart working e varie misure di sicurezza, come le mascherine. Ma di fatto siamo nell’incertezza. Nessuno ci dice se con un caso sospetto, nonostante mascherine a prova di bomba, rischio di avere tutto il reparto bloccato”.

Quali sono i problemi futuri per l’emergenza Coronavirus?

Raccolta e vendita sono le due maggiori problematiche. La Grande Bellezza Italiana confida nella creatività del popolo italiano che non avrà paura a rimboccarsi le maniche per stringersi attorno a un settore fondamentale, come quello agricolo, per garantire il rifornimento alimentare. La nostra agricoltura rappresenta una garanzia per l’ambiente e per la sicurezza dei suoi frutti e la vede collocarsi tra i primi posti al mondo (si veda anche l’ultimo rapporto Efsa)”.

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