Patate reduci da tre annate di prezzi fuori media

accordo sul prezzo minimo della patata

Fra le ultime tre annate produttive delle patate, l’unica che possa considerarsi “normale” è la 2021-2022. Le due ultime hanno visto valori talvolta doppi alla media a cui siamo abituati nei mercati all’ingrosso; questo non solo per il prodotto nazionale ma anche in tutti i Paesi produttivi europei. Anche in passato si verificava che ogni 5-8 anni circa si poteva avere una stagione con prezzi elevati, ma due annate consecutive è quasi un evento eccezionale: tale situazione si verifica a seguito di significativi cali di produzione. Gelate tardive persistenti e inondazioni colpiscono intere aree produttive in vari Paesi europei.

Patate, quelle italiane le più care

Per quanto riguarda le quotazioni, troviamo il prodotto italiano con i valori più elevati; a seguito Olanda e Francia, quest’ultima mediamente con qualche centesimo in più al kg, spesso giustificato da un’offerta del prodotto con packaging diversificato. Chiude il prodotto tedesco con prezzi sempre molto convenienti; anche per questo però quest’anno il rincaro sfiora il 50% rispetto al 2022, con quotazioni che raggiungono quasi i sessanta centesimi al kg.

2023-’24 positivo per le patate italiane

L’annata 2023-2024 si sta chiudendo positivamente, con prezzi che superano gli 80 centesimi a kg per i tuberi italiani conservati e sta lasciando spazio al prodotto novello dalla Sicilia e Puglia con quotazioni che rientrano perfettamente nella media del periodo per la sedicesima settimana, con una forbice compresa tra 1,10 e 1,20 €/kg. Scarsa quest’anno la presenza di tuberi da Cipro, poco richiesti dai mercati all’ingrosso italiani in quanto suscettibili di marcescenza. In aumento invece le quote di prodotto dal Nord Africa, in particolare dall’Egitto, con tuberi di buona qualità che presentano però talvolta una sommaria lavorazione. Per quanto riguarda le patate a pasta rossa, a leadership francese nelle tipologie tonda e allungata, si rileva un lieve incremento della presenza di prodotto nazionale: è un segmento interessante, considerando che le quotazioni sono sempre al di sopra dei tuberi a buccia chiara e in quest’ultima annata sono oscillati tra i 0,85 e 1,00 €/kg.

Sicilia leader italiana per le patate novelle

Padronanza del mercato delle patate novelle detenuta dalla regione Sicilia, che fornisce quasi il 50% della produzione nazionale, iniziata quest’anno nei giorni in prossimità dell’inizio della primavera. Il nostro prodotto è molto gradito anche da altri Paesi europei, quali Belgio, Francia, Austria, Germania; le produzioni si possono considerare costanti nell’ultimo decennio e si attestano sulle 300 mila tonnellate circa. Più frammentata è invece la produzione di patate comuni (da conservazione), anche se raggruppata per oltre il 60% in quattro regioni dalle percentuali simili. Dopo un picco produttivo verificatosi nel 2020, con circa 1.100 mila tonnellate, abbiamo notato una discesa progressiva, causata anche dalle avverse condizioni climatiche di questi ultimi due anni in fase di coltivazione , fino ad arrivare sotto la soglia del milione di tonnellate.

2022, bilancia commerciale sfavorevole

Il 2022 ha visto inevitabilmente un aumento delle importazioni, essendo stata una annata contraddistinta dal calo della produzione nazionale delle patate comuni; di riflesso abbiamo subìto un calo delle esportazioni del 15%, compensato da elevate quotazioni del prodotto che ha portato ad un lieve +0,5% in valore. Differente la dinamica delle patate novelle che nel 2022 realizzano, rispetto all’anno precedente, un +18%  in volume e +15,4% in valore.

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