Fruttagel, prioritaria la lotta allo spreco alimentare

L’azienda ravennate ha organizzato un incontro sul tema coinvolgendo mondo della ricerca, industria e distribuzione

L'incontro Fruttagel sullo spreco alimentare
L'evento Fruttagel sullo spreco alimentare

“Abbiamo bisogno di un modello di consumo rigenerativo, circolare, basato sul prezzo giusto e non su quello più basso: mondo cooperativo, della finanza sostenibile e della grande distribuzione devono lavorare insieme”.  Lo ha affermato Stanislao Fabbrino, presidente e ad di Fruttagel in occasione di un incontro dal titolo Riduzione dello spreco alimentare e sostenibilità dei modelli di consumo come leva strategica per le imprese organizzato dall’azienda cooperativa di trasformazione agroindustriale fondata ad Alfonsine.

Dialogo con il retail, da Coop Italia a Conad

All’evento è seguita una tavola rotonda cui hanno partecipato, oltre al presidente Fabbrino, Maura Latini, presidente Coop Italia; Mauro Lusetti, presidente di Conad; Simone Gamberini, presidente Legacoop; Simona Caselli, presidente della cooperativa Granlatte; Massimo Giusti, presidente di Sefea Impact Sgr e del Forum per la Finanza Sostenibile. Tra i temi affrontati il packaging, ricerca e selezione delle materie prime dei prodotti a marchio, trasporti e logistica, allungamento della shelf-life dei prodotti e scadenza comunicata sull’etichetta: campi dove tutta la filiera deve e può intervenire per la lotta allo spreco.

Frutta in cima allo spreco, gli italiani chiedono alle imprese più mutualismo

Stanislao Fabbrino ceo di Fruttagel
Stanislao Fabbrino ad di Fruttagel

Dopo il videsosaluto del vicedirettore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), Maurizio Martina, è stato Andrea Segrè, professore ordinario di Economia circolare e politiche per lo sviluppo sostenibile Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, a illustrare i dati dello spreco alimentare in Italia. Segre è anche fondatore di Last Minute Market, spin-off dell’Università di Bologna e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero.

“Negli ultimi 7 giorni, in Italia, in media ogni individuo ha sprecato 566,3 grammi di alimenti: sprechiamo maggiormente frutta fresca (25,4 grammi), cipolle, aglio, tuberi (20,1 grammi), insalate (18,5 grammi), verdure (18,2 grammi) -ha ricordato-.  L’impatto economico dello spreco alimentare domestico ammonta a 7,4 miliardi di euro.  Nel 2023, dei 13,155 miliardi di euro di valore dello spreco lungo tutta la filiera il 56,6% è stato di tipo domestico, il 30,4% ha riguardato la distribuzione organizzata, il 6,5% l’industria alimentare e sempre il 6,5% è avvenuta direttamente nei campi. In termini di peso lo spreco totale è stato misurato in 4,207 milioni di tonnellate”.

Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos P.A., docente di Audiences Studies, Università La Sapienza di Roma, ha ricordato gli importanti cambiamenti in atto nella società. “Dal 2003 a oggi il ceto medio italiano è passato dal 70% al 35%; i ceti popolari, dal 2020, sono passati dal 17 al 22%, l’upper class, invece, è passata dal 4 all’8%.  L’83% sente il bisogno di più imprese mutualistiche che non siano solo alla ricerca di profitti”.

 

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome