Il vivaismo frutticolo italiano vale oltre 600 milioni di euro

Il settore è in crescita ed esporta il 50% dei prodotti. A Macfrut avrà un’area specifica

I prodotti frutticoli da vivai italiani sono sempre più richiesti per l'export
I prodotti frutticoli da vivai italiani sono sempre più richiesti all'estero

Il vivaismo frutticolo italiano protagonista a Macfrut 2024 che dedicherà uno specifico Salone, Plant Nursery Area.

I dati

Civi Italia è il consorzio interprofessionale che riunisce il 90% degli addetti del settore. Una produzione annua di 60 milioni di piante da frutto, 50 milioni di portinnesti e 330 milioni di piantine di fragola e piccoli frutti, un valore della produzione che supera i 600 milioni di euro e una quota export, in crescita, intorno al 50% del prodotto.  “L’eccellenza del vivaismo frutticolo nazionale nel panorama internazionale -spiega Stefano Lugli, coordinatore degli eventi del Salone- è testimoniato dall’elevato livello di qualità e di rispondenze genetiche e sanitarie che il settore è oggi in grado di offrire ai produttori e dalle strette sinergie messe in atto con chi crea e diffonde innovazione varietale”.

Due tavole rotonde, focus su brevetti e garanzie fitosanitarie. Casi studio su mele e kiwi

Due le tavole rotonde ospitate al Rimini Expo Centre: La filiera dell’innovazione varietale in frutticoltura: brevetti, forme di protezione e modelli di sviluppo commerciale, organizzata da Soi (Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana) e Civi Italia, è in programma venerdì 10 maggio alle ore 10; la seconda tavola, organizzata da Civi Italia con il patrocinio della Soi (QVI La certificazione volontaria del vivaismo frutticolo italiano: strumento di promozione o freno per la qualificazione delle produzioni vivaistiche? ) è in programma lo stesso giorno alle ore 12.

Il primo incontro affronterà le tematiche legate ai brevetti vegetali, alle forme di protezione e alle nuove tecnologie di breeding. La relazione introduttiva sarà presentata da Francesco Mattina, presidente del Cpvo. Verranno affrontati con due casi di studio dedicati al comparto delle mele e a quello del kiwi, con interventi a cura di Walter Guerra, direttore del CS di Laimburg e Jurgen Braun, ceo di Kiku Variety Managment, per il melo; Raffaele Testolin dell’Università di Udine e Ugo Palara, presidente di New Plant, per il kiwi.

Nel secondo evento centro del focus è la QVI-Qualità vivaistica Italia. “QVI-Qualità vivaistica Italia -precisa Luigi Catalano, direttore di Civi Italia- rappresenta il livello di certificazione volontaria del materiale di propagazione vegetale delle piante da frutto prodotte in Italia. Significa il livello di garanzie più elevate che i vivaisti italiani possono offrire ai frutticoltori”.

La tavola rotonda sarà moderata da Stefano La Malfa, presidente della sezione Frutticoltura della Soi. Nel corso dell’incontro gli aspetti delle garanzie fitosanitarie e della corrispondenza varietale nell’ambito delle norme che regolamentano produzione e commercializzazione della piante da frutto saranno approfonditi da Bruno Caio Faraglia, che dirige il Servizio Fitosanitario Nazionale del Masaf. Dalla parte dei produttori frutticoli, Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo, rappresenterà le esigenze dei frutticoltori verso il materiale vivaistico.

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