Bellanova: “Ipotesi collocamento agricolo d’emergenza”

Sintesi di una giornata dedicata a risolvere il nodo del lavoro. E van der Leyen presenta le misure a favore dell'agricoltura

Un collocamento agricolo d’emergenza a cui potranno iscriversi i lavoratori che a oggi percepiscono sussidi, quali il Reddito di cittadinanza o la cassa integrazione, per trovare facilmente lavoro nei campi. E’ una ipotesi a cui stanno lavorando le ministre delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, e del Lavoro, Nunzia Catalfo.

“Stiamo ipotizzando un collocamento agricolo d’emergenza dove ci si possa iscrivere in maniera semplice candidandosi per un lavoro anche stagionale”, ha annunciato in un’intervista all’Adnkronos la ministra Bellanova. “Si tratta di individuare soluzioni ad hoc consapevoli dell’emergenza che il settore agricolo vive, ma sapendo anche che dobbiamo muoverci verso soluzioni strutturali -ha spiegato-. Su questo ho già scritto alla ministra Catalfo, per iniziare a farci carico di un problema che evidentemente è complesso”.

“La filiera alimentare sta assicurando il bene-cibo al Paese, confermandosi una volta di più centrale e strategica. Lavori fino a ieri considerati umili, oggi si dimostrano essenziali perché consentono a noi tutti la normalità dell’esistenza. Chi può, deve dare una mano -ha aggiunto Bellanova-. Per questo ho chiamato a un apporto quei lavoratori e quelle categorie che già percepiscono sussidi e che potrebbero, senza perdere i diritti acquisiti, rendersi disponibili“.

“Continuo in ogni caso a ritenere urgente accelerare su quanto già previsto: la costruzione di una piattaforma dove fare incrociare in modo immediato e trasparente domanda e offerta -ha proseguito la ministra-. La filiera agricola e alimentare, così centrale adesso, lo sarà sempre di più perché ha potenzialità enormi. E noi non dovremo farci trovare impreparati. Bisogna comporre le esigenze: far fronte alle necessità che ci sono nei campi senza che questo si traduca in ulteriore precarietà”, dice a proposito di una possibile estensione dei voucher in agricoltura per sopperire alla mancanza di manodopera in questo periodo, a fronte anche dell’emergenza coronavirus. La questione è oggetto di un dibattito, tra i timori dei leader di Cgil, Cisl e Uil (vedi articolo dell’1 aprile) rispetto a una possibile precarizzazione del lavoro agricolo e le richieste di alcune organizzazioni agricole, in primis la Coldiretti (vedi nostro articolo del 3 aprile).

“La soluzione non è nella svalutazione e precarizzazione del lavoro o nelle rigidità a prescindere -spiega la ministra-. La mappatura dei fabbisogni di lavoro agricolo è essenziale, perché mette in relazione aziende e rappresentanze dei lavoratori e costruisce il luogo dove le parti si confrontano per raggiungere un’intesa. Assicuro tutto il mio impegno in questa direzione. Ovviamente è un lavoro che dobbiamo fare in rete con gli altri ministeri interessati, primo tra tutti il Lavoro”.

“D’accordo con la ministra, Luciana Lamorgese, abbiamo prorogato a giugno i permessi di soggiorno stagionali in scadenza. Penso dovremo farlo fino a dicembre -ha detto Bellanova-. Adesso bisogna lavorare per accelerare l’emanazione del decreto flussi, che per la prima volta vedrà una collaborazione attiva delle organizzazioni agricole per gestire le quote regolari e trasformarle in contratti di lavoro“.

“Il momento è complesso. Ci sono situazioni sedimentate nel corso degli anni, oggi acuite dall’emergenza con la quale ci confrontiamo e che va affrontata senza ipocrisia. La via da seguire è tracciata nel Piano triennale contro caporalato e lavoro nero in agricoltura, e non solo per i lavoratori migranti. Mappare i fabbisogni, incrociare in modo trasparente e legale domanda e offerta di lavoro, costruire la rete integrata dei servizi”, ha precisato la ministra.

“Nel nostro Paese vivono migliaia di persone alla mercé dei caporali e dell’informalità assoluta, trovando asilo nei luoghi più tragici: un meccanismo perverso che va eliminato alla radice. Bisogna farsi carico senza ipocrisia di queste persone, costruendo un percorso di lavoro regolare per sconfiggere lo sfruttamento e sottrarre le imprese al giogo criminale dei caporali e del crimine organizzato, che anche attraverso la fornitura di manodopera a condizioni inumane tenta di entrare nel controllo delle aziende ricattandole, a maggior ragione se sono meno solide e se lo Stato non dà una pronta risposta. A chi mi obietta di dare troppa attenzione ai lavoratori nei ghetti e all’emersione del lavoro nero -ha chiarito la ministra Bellanova- rispondo che senza soluzioni di manodopera legale il rischio è esporre le imprese alla mano della criminalità, pronta a fornire braccia e servizi. In questo caso non c’è una terza via: o è lo Stato a garantire incrocio regolare tra domanda e offerta di lavoro e rete integrata dei servizi necessari, o c’è la criminalità”.

Ieri pomeriggio la ministra Bellanova ha anche incontrato l’ambasciatore di Romania George Bologan, per discutere insieme possibili soluzioni per la carenza di manodopera nelle nostre campagne. “La possibilità di organizzare i flussi di manodopera dalla Romania all’Italia si scontra con il rischio di accelerare la diffusione del virus da aree contagiate a zone oggi meno esposte. Nonostante ciò, ho voluto rassicurare l’ambasciatore dando disponibilità ad attivare associazioni di categoria e realtà a loro vicine per facilitare l’incontro tra domanda e offerta nel rispetto della legalità e della dignità di ognuno”, ha concluso la ministra.

Giansanti, manodopera nei campi, soluzioni urgenti

Il presidente di Confagricoltura Massimo Giansanti
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura

“Il tempo sta per scadere. La carenza di manodopera in agricoltura rischia di compromettere i raccolti. Sarebbe un fatto gravissimo in una situazione di emergenza che vede salire ogni giorno il numero delle persone che chiede aiuti alimentari. Abbiamo avanzato le nostre proposte e siamo pronti a discutere con tutti, senza preclusioni”, ha avvisato il presidente dell’organizzazione agricola, Massimiliano Giansanti. “Lo strumento migliore è quello più rapido – ha aggiunto – In pochi giorni dobbiamo trovare una soluzione e dare una risposta alle pressanti richieste degli agricoltori che non vogliono perdere il risultato del loro lavoro”.
Confagricoltura ha già proposto alle ministre delle Politiche agricole e del Lavoro di facilitare il ricorso alla manodopera, dando da un lato la possibilità di impiegare persone che hanno perso il lavoro (cassintegrati o fruitori del reddito di cittadinanza) senza far perdere loro tali diritti acquisiti, garantendo condizioni sanitarie ottimali e l’inquadramento nell’ambito del contratto collettivo nazionale; dall’altro lato, la possibilità di utilizzare in campagna le persone che si trovano momentaneamente inoccupate a causa del blocco di molte attività produttive, individuando velocemente un percorso comune, volto a dare garanzie a tutti. “Occorrono soluzioni immediate per dare seguito a questa disponibilità di domanda e offerta e garantire i raccolti. Il nostro appello alla politica è non perdere altro tempo prezioso e attivare gli strumenti più adeguati a dare risposte concrete”.

Prandini, nei campi servono macchine e voucher

Il neopresidente nazionale dell'associazione Coldiretti, Ettore Prandini
Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini

“Lo stop forzato al settore della meccanica agricola aggrava la situazione di difficoltà nei campi dove, con l’inizio delle campagne, alla mancanza di lavoratori si aggiungono le difficoltà per le forniture di macchine, attrezzature e ricambi agricoli necessari per la lavorazione nei terreni”. Lo ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che chiede di inserire la meccanica agricola nell’elenco delle produzioni essenziali come previsto nei provvedimenti per l’emergenza in tutti gli altri Paesi.
“Servono subito voucher agricoli semplificati per offrire opportunità di lavoro a cassa integrati, pensionati e studenti, ma anche tecnologie efficenti per garantire la piena operatività dell’agricoltura nazionale. Le imprese agricole -ha continuato Prandini- necessitano di macchine, attrezzature e ricambi per arare il terreno, seminare, mantenere sane le colture, irrigare e raccogliere. Una esigenza che deve essere raccolta dal Governo con una adeguata modifica del decreto che consenta alle industrie del comparto di riprendere la produzione nell’osservanza rigorosa delle misure di prevenzione e sicurezza per i lavoratori”.

Dorfmann, Stati garantiscano stagionali nei campi

Intanto, il coordinatore Agricoltura del Ppe, Herbert Dorfmann ha sottolineato come gli Stati membri dell’Ue “devono attuare immediatamente” le linee guida della Commissione Ue per facilitare la mobilità dei lavoratori stagionali in agricoltura.

“In tutta Europa, da nord a sud, gli agricoltori dipendono dai lavoratori stagionali durante i periodi di punta della stagione; senza il loro aiuto, una buona parte del raccolto potrebbe andare persa”, ha ricordato Dorfmann, che suggerisce anche agli Stati “di consentire alle persone che non possono svolgere il loro normale lavoro a causa della pandemia di lavorare in agricoltura in questo periodo”.

Von der Leyen presenta misure a sostegno dell’agricoltura

L’impegno a far arrivare più liquidità nelle tasche degli agricoltori, a sburocratizzare gli iter, e con più tempo a disposizione per presentare le richieste per i pagamenti diretti e per quelli dello sviluppo rurale. Sono le iniziative della Commissione europea a sostegno del settore, di fronte alla crisi del coronavirus, presentate dalla presidente, Ursula von der Leyen, in un videomessaggio su Twitter. “Siamo al fianco degli agricoltori”, ha affermato, con la promessa di varare “nuove azioni con l’evolvere della situazione”.

“Un settore in cui non tollereremo alcun genere di perturbazione è quello alimentare. Le misure adottate a sostegno della libera circolazione delle merci, e i permessi di viaggio per i lavoratori stagionali” servono ad “assicurare che gli europei abbiano cibo di alta qualità a prezzi accessibili sulle loro tavole, nonostante il coronavirus”, ha affermato von der Leyen. Tra le azioni, anche il sostegno alle strutture sanitarie nelle aree rurali.

“Le parole di Ursula von der Leyen sulla centralità in Europa dell’agricoltura e della filiera alimentare sono importanti e incrociano le nostre richieste alla Commissione: elaborare una strategia di intervento comune per sostenere i nostri sistemi alimentari, impedire speculazioni e concorrenza sleale, consentire con la libera circolazione dei lavoratori agricoli stagionali la salvaguardia dei raccolti, rilanciare la Politica agricola comune come driver strategico”, ha commentato la ministra Bellanova.
“Tutti passi significativi ma per fare fronte a questa crisi sono necessari coraggio e visione. Non possiamo affrontare questa emergenza con gli strumenti attivati in passato. Se mai come in queste settimane la Politica agricola comune si conferma strategica e prioritaria, allora serve un Piano straordinario con risorse extra Pac”.

 

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