Heura guarda alla cucina italiana e lancia la cotoletta plant-based

Disponibile sia nella linea del fresco sia frozen, sarà inizialmente proposta al food service, con il ristorante milanese Linfa-Eat Different primo ambassador. Dal 2023 il coinvolgimento dei retailer

Cotoletta Heura vegetale
Cotoletta Heura plant-based

Heura Foods amplia la sua linea 100% plant-based: arriva in Italia la cotoletta impanata. È stata presentata in anteprima al nuovo ristorante vegetariano Linfa-Eat Different, aperto a Milano nel maggio 2021, nuovo ambassador di Heura, che avrà in menu i prodotti della start up spagnola.

Sorprendente per texture e gusto

La nuova referenza rientra nella linea pollo vegetale (le altre due sono manzo e suino). Alla prova di degustazione stupisce per gusto, croccantezza, spessore, texture molto simile al prodotto di carne. A base soia, disponibile sia nella linea del fresco sia frozen, è preparata con circa 12 ingredienti, tra cui farine per la panatura; contiene ferro e vitamina B12, apporta 18 grammi di proteine senza utilizzo di coloranti o conservanti.

“Performa bene in tutte le modalità di cottura -ha spiegato Edoardo Bruno, direttore commerciale Heura Italia-. Oggi la proteina del pollo è la preferita a livello globale, dicono i dati. E Heura lancia la cotoletta per entrare nel segmento dei panati che rappresenta il 20% del segmento totale plant-based. Inizialmente la spingeremo per il canale food service. Ma andremo a proporla negli incontri pianificati con i retailer nel 2023. È sfidante portare sviluppi di una categoria nuova in Paese dove si  mangia bene: noi cerchiamo di farlo legandoci alla tradizione della cucina italiana in chiave plant-based”.

La penetrazione nel canale retail

Edoardo Bruno, direttore commerciale Heura Italia, presenta la cotoletta plant-based
Edoardo Bruno, direttore commerciale Heura Italia

I prodotti Heura sono arrivati in Italia ad aprile 2021. Nel canale retail sono distribuiti in 500 punti di vendita di Carrefour (frozen), Iperal, Alì e Tigros (fresco). “Oggi ci stiamo concentrando sul food service, ma il retail è una priorità per il 2023 e i prossimi anni. La gdo è un canale che andremo ad aggredire e stiamo dialogando con più grandi retailer. L’obiettivo è arrivare entro il 2026 a essere il global brand nella categoria del plant-based: puntiamo a essere i numeri uno”.

Nelle gdo italiana, ma non solo, gli straccetti di pollo risultano la referenza più alto rotante: “Oggi il prodotto plant-based è messo a scaffale a sé: ci piacerebbe vedere i nostri prodotti nel banco della carne, come le bevande vegetali sono nello scaffale del latte. I Paesi più avanzati hanno fatto questa sperimentazione con ottimi risultati”.

I numeri sorridono alla start up. All’orizzonte c’è un ulteriore round di finanziamento. A livello globale sono 6 mila i punti di vendita, l’80% del fatturato (che raddoppia ogni anno) è sviluppato in Spagna, dove  il brand è al primo posto nella categoria: “Sei delle top referenze alto rotanti nel settore sono di Heura. Siamo leader negli straccetti, burger, carne macinata, i panati. In Francia è il secondo brand distribuito in quasi mille negozi”.

La crescita del plant-based: varrà 1,5 miliardi nel 2026

Certi scricchiolii del settore che arrivano dal mondo Usa (dove Heura non è presente), il vento del sovranismo alimentare non sembrano turbare la start up spagnola. “Non puoi arrestare un trend di mercato: quello italiano del plant-based cresce e nel 2026 dovrebbe raddoppiare, toccando 1,5 miliardi (oggi è 700 milioni). È vero che il 70% è rappresentato dai ‘latti’ vegetali e il resto prodotti sostitutivi della carne. Ma i trend con crescita maggiore sono proprio quest’ultimi, oltre ad affettati, pesce e latticini.

Uno studio di Bcg, inoltre, dice che nel 2030 ci sarà parità di consumo tra proteine vegetali e animali e poi tenderanno a crescere solo quelle vegetali. Con l’aumento del costo delle materie prime si è anche abbassato il divario tra costi della carne animale e quelli della carne vegetale. Noi non abbiamo fatto aumenti di listino: vogliamo avvicinare un numero maggiore di consumatori”.

B Corp e sempre più sostenibile

Heura è stata la prima società del settore a essere certificata B Corp. “Contiamo di divenire anche società Benefit. La missione di Heura è  favorire la transizione vegetale perché impatta meno a livello ambientale. I fornitori di materie prime devono essere certificati e utilizzare pratiche che non incoraggino la deforestazione: la soia è solo Ue”.  Heura si rivolge ai flexitariani. L’etichetta è clean, mediamente con sette ingredienti e utilizza olio extravergine di oliva. Le base proteiche sono pisello o soia. A inizio 2023 sono in arrivo almeno un paio di altre novità della start up spagnola che conferma la presenza a Tuttofood.

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