Il mercato chiede varietà con elevate proprietà organolettiche, molto dolci e profumate. Di qui la necessità di innovare con la ricerca. È quello che fa Geoplant Vivai, società agricola di Savarna (RA), specializzata nel miglioramento genetico delle piante da frutto, in particolare della fragola. A un incontro tecnico, presso l’Astra (Agenzia per la sperimentazione tecnologica e la ricerca agroambientale) di Cesena, ha presentato i risultati ottenuti in coltura di pieno campo, dimostrando il valore nell’innovazione varietale.
FragolAurea, Tea, Olympia, Talia: il mercato chiede elevato contenuto zuccherino, profumazione e qualità organolettiche
Alla Giornata Tecnica della Fragola di pieno campo, presieduta e coordinata di Gianluca Baruzzi di Crea Cesena (Fragola in coltura di pieno campo in Romagna), Geoplant Vivai ha illustrato le caratteristiche organolettiche delle cultivar di punta del progetto sperimentale New Fruits (Tea, Olympia e FragolAurea) e l’elevata qualità di Talia, varietà di casa Geoplant già protetta brevettualmente lanciata in occasione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Novi Sad, in Serbia.
FragolAurea, cultivar in grado di raggiungere notevoli livelli produttivi, convince in particolare sempre più aziende e gruppi commerciali, oltre che importanti realtà italiane affermate nel processo di trasformazione. “La bellezza del frutto, unita alla buona consistenza, all’ottimo sapore e alla scalarità di raccolta – ha spiegato Lucilla Danesi, responsabile del comparto Fragola Geoplant Vivai – soddisfa le esigenze dell’Italia del Centro-Nord, dove si ravvisano buonissimi andamenti nel segmento retail e intercetta la richiesta degli areali continentali (Polonia, Ungheria e Romania su tutti).
Occorre garantire al consumatore frutta buona e di elevato contenuto zuccherino – ha rimarcato –. Diventa centrale la valorizzazione economica della qualità da parte del comparto della distribuzione, in modo che gli agricoltori possano essere equamente compensati e quindi messi nella condizione di produrre meno per produrre meglio”.