Pesca di Verona Igp, l’indicazione di origine spinge le vendite nei supermercati

Sono stati 26.800 i chili di pesca di Verona Igp venduti in un solo mese (dal 27 luglio al 28 agosto 2023) presso una primaria insegna locale della gdo per un totale di ben 216 colli al giorno. Numeri rilevanti che confermano l’importanza di un riconoscimento che trova nel territorio il proprio valore.

È quanto emerso dall’incontro “Pesca di Verona Igp, un valore per il territorio – Il tempo del fare”, tenutosi lo scorso venerdì a Bussolengo presso Palazzo Spinola, organizzato dal gruppo produttori. Un momento di confronto e di riflessione tra i componenti della filiera su un prodotto principe del territorio veronese che, grazie ai risultati della commercializzazione, sta vivendo una nuova primavera. La Grande Bellezza Italiana, la prima rete di imprese avviata nel settore italiano dell’ortofrutta, ha curato la distribuzione delle pesche di Verona Igp presso il Gruppo Rossetto e sostiene la promozione del progetto. “Stiamo spingendo molto sui prodotti che hanno un legame certificato con il territorio, afferma Leonardo Odorizzi socio della rete Lgbi che distribuisce ben 8 Igp e ha contribuito al successo della campagna 2023. La presenza dei tanti produttori presenti in sala conferma che stiamo andando nella direzione giusta; ora dobbiamo lavorare sui volumi per dare continuità ad un prodotto che è scelto dal consumatore proprio per il suo stretto legale al territorio d’origine”, dichiara Odorizzi.

“La presenza della Regione Veneto, che ha supportato il riavvio di questa importante coltura veronese, dell’ente di certificazione incaricato dal Ministero dei controlli sul disciplinare e della Fondazione Prodotti Agricoli che rappresenta i 13 comuni dove si sviluppa l’areale di produzione della pesca, conferma l’interesse dell’intera filiera” – sottolinea Odorizzi.

Le caratteristiche della pesca di Verona Igp

Secondo il rigido disciplinare della pesca di Verona Igp, il prodotto si riferisce al frutto fresco appartenente alla specie Persica vulgaris M. nelle varietà a Polpa Bianca e Gialla e Nettarina a Polpa Gialla, nelle cultivar a maturazione precoce, media e tardiva. La zona di produzione è limitata ad alcuni comuni della sola provincia di Verona.

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Dopo il riconoscimento nel 2010, il prodotto ha trovato la sua ripartenza solo nel 2023 grazie a un gruppo di giovani produttori che si sono sottoposti ai controllo per la verifica del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli approvato dal ministero nell’estate 2023. La pesca di Verona Igp detiene un ruolo fondamentale a livello regionale, con l’85% degli ettari di produzione situati nella città scaligera, dove vengono prodotte circa 25mila tonnellate a fronte delle 31mila totali del Veneto.

Il test e i risultati della commercializzazione nel 2023

“Le vendite della pesca di Verona Igp realizzate presso un punto di vendita appartenente all’insegna Gruppo Rossetto sono state impressionanti, se si considerano i dati rilevati in appena 30 giorni di commercializzazione ha specificato Salvo Garipoli, direttore di SG Marketing, nel presentare i dati del test-. Sono dati che confermano la disponibilità del consumatore ad acquistare un prodotto di qualità, stagionale, legato al territorio. La sfida sta nella continuità, ovvero nel trovare il prodotto lungo l’arco della stagione, senza cedere sulla qualità”.

Garipoli conferma che nelle scelte d’acquisto dell’ortofrutta, il consumatore è guidato per il 24% dalla stagionalità e per il 17% dall’origine del prodotto. I percorsi di valorizzazione intorno a questi valori possono, quindi, risultare fondamentali per promuovere le vendite.

L’interesse delle insegne e l’importanza del territorio

La pesca di Verona Igp piace al consumatore e alla grande distribuzione organizzata. Lo affermano i due importanti esponenti della gdo presenti all’incontro, Gruppo Rossetto e Supermercati Migross con Alessandro Mion dei Supermercati Migross conferma la volontà di puntare sui prodotti del territorio anche per ragioni logistiche di freschezza del prodotto. ”La nostra catena privilegia il prodotto locale perché è il nostro consumatore a volerlo. Il progetto della pesca di Verona Igp incontra perfettamente le nostre esigenze, afferma Mion.

Anche Antonio Troiani del Gruppo Rossetto si mostra soddisfatto per il progetto. “I numeri ci hanno dato ragione sulle potenzialità di commercializzazione della pesca di Verona Igp. Ora è giunto il momento di fare volumi e dare continuità produttiva ad un prodotto che è ricercato sui banchi di vendita dal nostro consumatore Se si riesca a garantire, per tutta la stagione, la qualità che abbiamo potuto assaporare l’anno scorso, sono certo che il prodotto potrà ritagliarsi un ruolo da protagonista non solo in Veneto ma anche in altre zone d’Italia così come all’estero”.

Le aree di intervento

Se in passato si era parlato di perdita di competitività per il prodotto oggi, grazie alla volontà dei produttori di applicare un disciplinare e un sistema di controlli, si può affermare che l’intero settore è in ripresa. “La certificazione, conferma Nicola Conterno responsabile tecnico vegetali dell’organismo di certificazione Csqa, è un’opportunità per i produttori e per l’intera filiera. Rispettare il disciplinare e il piano dei controlli approvato dal Ministero significa portare sul mercato un prodotto che risponde a precisi requisiti di qualità”

Secondo Giovanni Mancinelli, direzione agroalimentare della Regione Veneto, per il rilancio di quello che deve essere considerato un bene comune, è necessario che la filiera ritrovi la propria unità, facendo squadra all’interno del territorio anche con la gdo. Per i produttori la garanzia di un prodotto certificato è il modo migliore per distinguersi, afferma Odorizzi. “Il nostro valore aggiunto è il territorio, solo così possiamo competere con le produzioni estere e dare la giusta remunerazione al produttore, conclude l’esponente de La Grande Bellezza Italiana.

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