Damiano, la frutta secca è in salute e dà salute #vocidellortofrutta

“A novembre presenteremo la  muova linea Golosa di spalmabili nelle varianti pistacchio, mandorla e nocciola” annuncia il ceo Riccardo Damiano

Damiano produce frutta secca biologica dal 1976
Damiano produce frutta secca bio dal 1976

Damiano trasforma frutta secca da agricoltura biologica dal 1976, un pioniere nel settore. L’offerta è oggi arrivata a oltre 40 tipologie di prodotto, tutte rigorosamente bio, vendute in più di 20 Paesi, per un fatturato consolidato nel 2019 di oltre 47 milioni, con l’export che incide per oltre l’80%. La gestione della filiera è all’insegna della tracciabilità e della sostenibilità e sfrutta la produzione a energia solare. Tre gli impianti in Sicilia, all’avanguardia nel mondo, che garantiscono sgusciatura, selezione, tostatura, lavorazione e  confezionamento dei prodotti, in atmosfera protetta o sottovuoto. Recentemente Damiano è stata insignita, con altre 74 aziende, del premio Deloitte Best managed companies. Il riconoscimento premia ogni anno le eccellenze italiane che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di strategia, competenze, impegno a favore della sostenibilità, innovazione e performance. Con il ceo, Riccardo Damiano, facciamo il punto sui consumi di frutta secca, che sono in aumento.

Qual è lo stato di salute del mercato della frutta secca? 

L'ad Riccardo Damiano
Il ceo Riccardo Damiano

È in ottima salute, i consumatori riconoscono sempre più valore all’apporto proteico importante e la frutta secca, soprattutto quella buona e di qualità, è sempre più presente nella dieta di chi è attento alla propria salute.

Le nocciole stanno avendo un incremento produttivo, mentre mandorle, noci, pinoli e pistacchi frenano. 

Le colture di nocciole convenzionali sono state promosse da Ferrero e questo è stato un buon booster. Cresce molto bene anche il comparto delle mandorle bio, sia in Italia, in Sicilia e in Puglia, che in Spagna: ogni anno vengono piantati un paio di migliaia di ettari. Damiano ha piantato mandorleti per più di 400 ettari e si appresta a piantarne altri nel prossimo anno.

Il bio e la tracciabilità di filiera sono l’elemento distintivo, di sicurezza e qualità della frutta secca italiana? 

Si, il consumatore consapevole vuole un prodotto sicuro, che provenga da un’azienda di cui potersi fidare, senza compromessi!

A quali selezionatrici vi affidate per garantire un prodotto sicuro e di qualità? 

Abbiamo installato il nostro terzo impianto, una struttura complessa state of the art, la più complessa e performante prodotta dalla Bulher, leader mondiale da oltre un secolo nel settore del controllo visivo del prodotto di qualità.

Damiano vanta 40 tipologie di prodotto, quali novità arriveranno a scaffale e in che direzione state puntando per aumentare i consumi? 

Mandorle bio Damiano tostate, sale e limone
Mandorle bio tostate, sale e limone

Dopo aver creato il mercato delle creme di frutta secca 100% (mono ingrediente), un prodotto salutare e perfetto anche per essere usato nella preparazione di piatti leggeri e gustosi, stiamo ampliando la gamma di Chocobella, la nostra spalmabile al cioccolato, bio Fairtrade, in sette golose varianti vegan e al latte. A novembre presenteremo anche la nuova linea Golosa, nelle varianti pistacchio, mandorla e nocciola, deliziosa in ogni momento della giornata!

Quali sono i vostri prodotti più performanti nella gdo? 

Le mandorle sgusciate, al naturale, e le creme di frutta secca 100%, insieme alla Chocobella Noir (crema spalmabile alle nocciole e cacao, bio e Fairtrade).

Serve più investire nel marketing o vanno fatte campagne di comunicazione che spieghino i benefici salutistici della frutta secca per incrementare le vendite? 

A mio avviso bisogna puntare a dare molte informazioni al consumatore, a raccontare tutta la passione, il lavoro e la ricerca che c’è dietro e dentro ogni prodotto. Il buon marketing ci aiuta a far conoscere ai consumatori i benefici di un prodotto salutare. È bello essere un marchio noto che da sessant’anni significa qualità e passione per il bio e che ha contribuito allo sviluppo del biologico e della produzione sostenibile fin dal 1976, contribuendo a creare questa cultura del bio e del buono.

 

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