La Serbia sfida il mercato con mele e lamponi

Rendimenti record per la produzione di mele e lamponi in Serbia che sta crescendo nel mercato dell’export ortofrutticolo di questi prodotti e che nel 2015, ha registrato un incremento delle esportazioni di prodotti agricoli in generale, superiore al 20% rispetto all’anno precedente.

Mele e lamponi. Secondo le previsioni della Camera di Commercio serba rivelate in una nota ufficiale della sede di Belgrado di Ice, l’Istituto italiano del commercio con l’estero. «Si prevede – si legge – che la resa di colture di frutta e verdura di quest’anno sarà significativamente migliore rispetto all’anno scorso. Sarà inoltre maggiore la produzione di lamponi, fragole, ciliegie e uva».

Per le mele è atteso un vero e proprio boom con un rendimento record previsto di circa 350.000 tonnellate di mele di ottima qualità. E anche per i lamponi sarà una buona campagna con un incremento di produttività atteso del 7,2% rispetto al 2014 che riguarderà una produzione attesa per quest’anno di circa 66.000 tonnellate, da una superficie di 11.000 ettari e quindi con una resa media di sei tonnellate per ettaro pari ad un prezzo attuale (dei lamponi) di circa 220 dinari al chilo (più o meno 1,9 euro al chilo).

Gli incrementi di redditività delle colture sfidano anche il mal tempo che ha determinato danni enormi in alcune zone a causa della grandine con cali produttivi fino al 40%.

Amarene e fragole. Come per le amarene per le quali, secondo le prime stime statistiche, il rendimento sarà di circa 92.000 tonnellate, con una resa media di 6,5 tonnellate/ettaro, in flessione del 2,5% rispetto all’anno scorso. In compenso, però, la qualità del frutto è giudicata eccezionale, con un contenuto di sostanza secca fino al 22%. Il prezzo di acquisto in questo momento varia da 60 a 80 dinari/kg (c.a. 0,7 €/kg).

«Quest’anno – ci spiegano i funzionari dell’Ice di Belgrado – , in alcune zone, sono state quadruplicate le estensioni coltivate a fragole con la conseguente previsione di una maggiore resa anche per questo prodotto per il quale sono attesi risultati migliori rispetto all’anno scorso quando sono state prodotte appena 23.307 tonnellate con un prezzo fissato a 120-150 dinari per chilo pari circa 1,25 euro al chilo. Meglio la stagione del 2015 che ha visto un miglioramento sia della produttività che dei prezzi, quasi raddoppiati, che oscillano tra i 200 e i 250 dinari al chilo, più o meno 2 euro».

Prugne e albicocche. Per via delle condizioni sfavorevoli registrate lo scorso anno, si prevede che la resa delle albicocche e delle prugne sarà inferiore del 30% rispetto al 2014. Il prezzo di acquisto varia tra 30 e 50 dinari al chilo pari a circa 40 centesimi di euro

Uva e ortaggi. I vigneti sono attualmente in ottime condizioni, e si prevede una resa eccezionale, eccezion fatta per le zone di Zupa e Subotica.

La produzione di ortaggi nel 2014 è stata pari a 1,4 milioni di tonnellate. Per l’orticoltura l’anno 2015 sarà molto più favorevole. Secondo le prime stime il rendimento di peperoni, pomodori, cetrioli e cipolle sarà in aumento, e si prevede un incremento della resa di patate del 20 – 30%.

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