Pallottini (Italmercati):«Bene tutte le iniziative pro-qualità nei mercati all’ingrosso»

della sigla del protocollo tra Sogemi spa, il mercato ortofrutticolo di Milano, Unioncamere e il Mipaaf sul progetto “Qualità e sicurezza” per la tracciabilità della qualità dei prodotti ortofrutticoli che transitano dall’Ortomercato milanese, abbiamo chiesto un commento a Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car di Roma e presidente di Italmercati Rete di imprese, il cartello associativo e imprenditoriale dei cinque più grandi agro-mercati italiani a cui aderisce anche Milano insieme a Roma, Torino, Napoli e Firenze.

Cosa ne pensa di questa iniziativa?

«Da quel che se ne sa, non può che suscitare commenti favorevoli tra noi addetti ai lavori di promozione e sviluppo del settore ortofrutticolo italiano, soprattutto se il progetto milanese seguirà nei capitolati e (a maggior ragione) nella concretezza degli aspetti applicativi e organizzativi le premesse, i contenuti strategici, gli obiettivi in precedenza discussi e condivisi con i soci membri all’interno di Italmercati».

Il progetto è stato oggetto di discussione all’interno della rete di Italmercati?

«In sede plenaria, le strutture aderenti hanno parlato a lungo e discusso approfonditamente dell’utilità e della necessità di uno strumento di certificazione e garanzia in grado di rassicurare aziende, mercato e consumatori in merito alla qualità, alla salubrità e alla legittimità dei prodotti e dei processi presenti nei centri agroalimentari e negli ortomercati italiani».

Il Car di Roma ha lanciato un anno fa una sorta di marchio identitario analogo che si chiama Cuor di Car. La considera una duplicazione?

«Il fatto di avere voluto la nascita del marchio identitario e di sistema “Cuor di Car” per l’ortofrutta commercializzata dai nostri grossisti, che peraltro sta dimostrando risultati commerciali incoraggianti, non può che portarmi a confermare e ribadire la nostra più ampia disponibilità a condividere, a discutere, ad analizzare ed a confrontare con qualsiasi altro soggetto accreditato nel settore i risultati ottenuti, le soluzioni adottate, le esperienze concluse, le criticità e gli obiettivi propri del marchio romano. Non senza qualche inevitabile errore, per il successo del marchio “Cuor di Car”, stiamo facendo un lavorone pesante, ma ricco di soddisfazioni. E’ il primo progetto simile avviato in Italia. Non abbiamo ambizioni da primi della classe né complessi d’inferiorità».

Quali sviluppi per questo vostro progetto?

«Come convenuto da mesi, presto presenteremo ai soci di Italmercati un protocollo con i fattori qualificanti e con le soluzioni necessarie ad eventuali “scaling up”, ossia aumenti di scala, a livello nazionale di un progetto difficile come una “brandizzazione garantita” dell’ortofrutta in vendita all’ingrosso nelle strutture logistico-distributive più grandi. Da parte nostra, nessuna preclusione, piena disponibilità al confronto, reale interesse a collaborare con tutti».

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