Italmercati, bene i 150 milioni del Pnrr ma il fabbisogno è di 200

Un ulteriore 25% di stanziamenti porterebbe altri 930 milioni di euro di giro d’affari e 2.400 posti di lavoro secondo uno studio The European House-Ambrosetti

Un momento del convegno, con il presidente di Italmercati (al centro)
Un momento della presentazione dello studio, con il presidente di Italmercati

I 150 milioni di euro del Pnrr stanziati per i mercati agroalimentari italiani genereranno un giro d’affari ulteriore di 2,8 miliardi di euro annui rispetto ai 10 miliardi attuali, con 7.000 posti di lavoro in  più. Questi fondi rappresentano però solo il 75% dell’ammontare necessario al comparto (circa 200 milioni) per esprimere a pieno il suo potenziale. Un ulteriore 25% di fondi porterebbe, infatti, altri 930 milioni di euro di giro d’affari e altri 2.400 posti di lavoro. È quanto emerge da uno studio (L’Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all’ingrosso) di The European House-Ambrosetti presentato a Roma, che ha visto la partecipazione del ministro Francesco Lollobrigida, Salvatore De Meo, europarlamentare, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti e Maurizio Martina della Fao.

Digitalizzazione e accorpamento

Datti dello studio The European House-Ambrosetti per Italmercati
Dati dello studio The European House-Ambrosetti

Il contributo dell’ecosistema Italmercati per il Paese è importante: intorno ai 21 mercati della rete gravitano oltre 3.000 imprese, per 26 mila posti di lavoro, 7 milioni di ingressi, con un impatto sul Pil per 12,9 miliardi.  Anche gli investimenti hanno segnato una forte crescita, raggiungendo i 52 milioni di euro nel 2022 (con un tasso medio annuo del +6,8% dal 2015).

I principali impieghi dei Mercati all’ingrosso sono stati nell’efficientamento del sistema logistico: grazie a questo percorso, sono stati ottimizzati i carichi medi dei camion (+3% nel 2022 rispetto al pre- pandemia) ed evitate emissioni per circa 200 mila tonnellate di CO2.  Ora sono pronti a investire quei 150 milioni assegnati attraverso il Pnrr con progetti di efficientamento.  Per il futuro si guarda alla digitalizzazione dei sistemi logistici e di rilevazione di prezzi e quantità delle merci in tempo reale. A oggi, all’interno della rete Italmercati, solo il 9% delle rilevazioni di prezzo viene fatta attraverso piattaforme digitali. L’intenzione è costruire internamente piattaforme di marketplace digitali proprietarie. Altro obiettivo è l’aggregazione e consolidamento della rete, con infrastrutture più moderne, grandi ed efficienti. Il settore è molto frammentato: il numero di mercati agroalimentari all’ingrosso italiani (137) è circa 6 volte quello di Spagna (25) e Francia (22).

Un argine contro l’inflazione

Studio per Italmercati The European House-Ambrosetti
Studio The European House-Ambrosetti

Un ruolo importante esercitato è quello di “ammortizzatori” dell’impatto inflazionistico. Per ben il 53% delle volte i Mercati sono stati in grado di attutire le ricadute dell’inflazione a due cifre sul portafoglio dei consumatori e ciò è avvenuto maggiormente nei mesi in cui il fenomeno di aumento dei prezzi era più accentuato. “Le analisi restituiscono che i Mercati agroalimentari all’ingrosso, nonostante una pressione crescente sui propri costi operativi, hanno trattenuto al loro interno tutta la pressione inflattiva per almeno un mese nell’anno e per almeno 6 mesi nel 55% dei casi analizzati” commenta Valerio De Molli, managing partner e ceo, The European House- Ambrosetti.

“Ci battiamo affinché venga riconosciuto il ruolo di anello di congiunzione del sistema agroalimentare -commenta Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati-. Guardiamo con interesse ai finanziamenti legati al Piano strategico nazionale italiano della nuova Pac, auspichiamo di poter accedere ai fondi destinati al settore primario e riteniamo necessaria un’operazione di aggregazione e accorpamento delle infrastrutture esistenti in strutture moderne, più grandi per efficientare la rete. È prioritario per il settore poter contare su nuovi fondi per la sostituzione del parco mezzi che commercializza i prodotti dai mercati agroalimentari ai mercati rionali, supermercati e ristoranti”.

 

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