Macfrut, Romagnoli punta sull’innovazione sostenibile

Presentate con McCain due nuove referenze premium per il canale retail di patate ready to eat per la quinta gamma a marchio CêlaVíta

Mini patate bio a marchio CêlaVíta
Mini patate bio CêlaVíta

Due novità di prodotto premium per il canale retail sono state presentate oggi a Macfrut da Romagnoli F.lli Spa e McCain, leader mondiale nella produzione di patate surgelate. Si tratta degli Spicchi al naturale e le Mini patate bio  a marchio CêlaVíta, azienda olandese specializzata nella produzione di patate fresche pronte all’uso, che dal 2012 fa parte del gruppo McCain.

Gli Spicchi al naturale e le Mini patate bio CêlaVíta sono senza additivi e conservanti

Spicchi di patate al naturale a marchio CêlaVíta
Spicchi di patate al naturale CêlaVíta

Gli Spicchi al naturale e le Mini patate bio CêlaVíta sono ready to eat: prodotti già lavati, sbucciati e cotti, distribuiti in confezioni da 425 grammi. Le due novità sono in linea con i trend alimentari, che premiano i cibi attenti alla sostenibilità e alla salute. Sono, infatti, senza l’aggiunta di additivi né conservanti. E si caratterizzano per una shelf-life di 19-20 giorni dal momento della consegna in punto di vendita.

“Da oggi anche il canale retail potrà contare sulla qualità pataticola garantita dal marchio CêlaVíta, di cui siamo partner esclusivi per l’Italia, per il canale food service, dal 2002 -sottolinea Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa-. La V gamma, come ogni altro comparto, è chiamata sempre più a innovarsi per rispondere alla crescente esigenza di portare in tavola prodotti buoni, sani e naturali. L’offerta di proposte a elevato contenuto di servizio deve andare di pari passo con la capacità di assicurare il gusto autentico di materie prime di qualità, nel rispetto del benessere alimentare. Ed è questo che garantiamo con le nuove patate ready to eat CêlaVíta”.

I benefici della ricerca per la filiera pataticola nazionale

Giulio Romagnoli a Macfrut 2021
Giulio Romagnoli a Macfrut

I temi della ricerca, sperimentazione, innovazione sostenibile per la filiera pataticola nazionale sono stati al centro di un incontro che si è svolto a Macfrut. “Il settore primario è chiamato a svolgere un ruolo attivo nel cambiamento che deve portare a sviluppare e diffondere modelli di produzione e filiere sostenibili, e la pataticoltura non fa eccezione” ha sottolineato Giulio Romagnoli.

All’evento, promosso da Romagnoli F.lli Spa, hanno partecipato Gabriele Chilosi, docente all’Università degli Studi della Tuscia, Laboratorio di Protezione delle piante; Silvia Rita Stazi, docente all’Università degli Studi di Ferrara, Laboratorio Terra & Acqua Tech; Luisa Pasti, docente all’Università degli Studi di Ferrara, Laboratorio Terra & Acqua Tech; Guglielmo Donadello, Legambiente,  Matteo Todeschini; imprenditore agricolo, e Giulio Romagnoli, ad delegato Romagnoli F.lli Spa.

“Occorre produrre di più e meglio, tutelare le risorse naturali e la biodiversità, assicurando al contempo la sostenibilità economica di tutti i soggetti coinvolti nella filiera –ha ricordato Romagnoli-. La nostra azienda è impegnata nel raggiungimento di questi obiettivi ambiziosi attraverso l’innovazione varietale, lo sviluppo di tecniche colturali e d’irrigazione più efficienti e la loro diffusione lungo l’intera filiera pataticola, a partire dal campo attraverso un costante affiancamento ai produttori”.

Dalla Patata di campo-amica dell’ambiente al progetto residuo zero

Patate Romagnoli sostenibili, residuo zero
Patate Romagnoli residuo zero

Da questa visione sono nati diversi progetti di pataticoltura sostenibile che, dopo una fase sperimentale, sono stati efficacemente trasferiti in tutti gli areali della Penisola. Tra questi, il progetto Patata di campo-amica dell’ambiente, risultato della collaborazione tra Romagnoli F.lli Spa e Legambiente per l’Agricoltura Italiana di Qualità. Ha consentito di ottenere una filiera di patate di alta qualità coltivate con sistemi irrigui capaci di ridurre del -30% i consumi idrici, moderare i consumi di energia necessaria e limitare l’impiego di sostanze chimiche di sintesi.

Altro fondamentale progetto, le Patate Residuo Zero, cui è stato conferito la menzione speciale nell’ambito della sesta edizione del Premio Innovatori Responsabili della Regione Emilia-Romagna, con cui sono valorizzate le iniziative che contribuiscono all’attuazione dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. È stato condotto con la guida scientifica del Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (Dibaf) dell’Università della Tuscia e Legambiente, partendo da una nuova generazione di varietà di patate resistente alla peronospora.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome