Post Covid19, Mazzini: “Vi racconto la nuova normalità degli italiani”

Uno studio Coop ha coinvolto opinion leader ed esperti di mercato. La nuova realtà sarà costruita su ambientalismo, locale, bio e packaging sanificato

Per immaginare gli scenari futuri dopo pandemia, Coop ha chiesto aiuto a un panel di specialisti e professionisti. Uomini di marketing, opinionisti, esperti di mercato e nuovi trend, imprenditori e comunicatori, ai quali è stato chiesto come sarà il mondo post-coronavirus. I risultati non sono incoraggianti.

Intanto, la crisi sarà peggiore di quella del 2008 e ci vorranno anni per recuperare. Il sistema sarà più iniquo e fatto di disuguaglianze, con la disoccupazione in crescita e anche il lavoro nero. “In queste tinte fosche della economia, la recovery parte nuovamente da noi stessi -si legge nel report- Per tutti ci sarà da costruire una nuova realtà fatta sicuramente di ambientalismo, uno dei valori usciti vincitori da questa sfida. Per il 72% degli intervistati l’importanza assegnata alla tematica ambientale dagli italiani crescerà nei prossimi mesi e anni, così come l’attenzione per i problemi del territorio e la sostenibilità sociale lo faranno per il 76% dei nostri opinion leader.
In base alle previsioni, saremo più attenti all’ambiente e agli affetti e rinunceremo a comprare casa, all’auto nuova e all’armadio pieno. Diventano, invece, irrinunciabili la salute, il benessere e la socialità”. Anche il cibo resta un cardine imprescindibile nelle vite degli italiani che ora optano con maggiore convinzione per il made in italy, il locale, il bio e il packaging sanificato“.

Con Claudio Mazzini, responsabile commerciale dei freschissimi di Coop Italia, analizziamo l’indagine sugli aspetti che interessano il settore ortofrutticolo.
“Mentre il Covid è stato caratterizzato dalle ‘3 p’ (pizza, pasticceria e pane), ora siamo passati alle ‘3 i’ (igiene, internet e incertezza); la prima i è confermata dalla crescita dei consumi di prodotti per la pulizia, l’igienizzazione, le mascherine e così di seguito”.
Subito dopo, il tema dell’online. “Non solo inteso come acquisti ed ecommerce, ma dell’utilizzo di internet più in generale, basta pensare allo smart-working e all’impiego di nuove tecnologie – continua il manager di Coop Italia – Infine, la grande incertezza. Il Covid ha acuito problematiche che c’erano già; la crisi economica e le disparità non sono nuove, infatti”.

Di fronte a tutto ciò, fermo restando il distanziamento sociale, i luoghi di aggregazione avranno vita differente. “Abbiamo grandi sfide davanti –osserva Mazzini– A cominciare dal ruolo degli ipermercati, che andrà reinventato. Soprattutto in considerazione del fatto che, a un mese dal cosiddetto sblock-down, la prossimità continua a tenere, come pure, anche se a ritmi differenti, la crescita dell’eCommerce”.

Per Mazzini anche il ruolo della mdd è un aspetto da valutare. “Le quote dei prodotti a marchio crescerà ancora –spiega– Nel caso dei freschissimi, la mdd è una opportunità per dare identità al reparto. Ma non è soltanto questo. C’è il tema della convenienza quotidiana e non dopata dalle promozioni. Ogni cosa sarà rivista e meglio orientata alle esigenze del consumatore”.

Tra tante incertezze, però, c’è anche qualche spiraglio: la responsabilità sociale sarà un driver importante che il consumatore premierà sempre di più, anche e soprattutto di fronte a disuguaglianza socio-economica e disoccupazione in crescita.

“Per l’ortofrutta -conclude Mazzini- questa è la peggiore annata degli ultimi dieci anni. Gelate, siccità, trombe d’aria, grandine. È sempre più faticoso a pianificare le campagne, avere certezze dal punto di vista produttivo. E vedremo che effetti avrà la mancanza del turismo sulla ricchezza generata, ma anche sui consumi”.

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