Consumati abitualmente da oltre 7 giovani su 10, i prodotti di quarta gamma sono ancora poco conosciuti dagli under 29: l’87% è convinto che contengano conservanti e solo il 16% sa cosa significhi la definizione. È quanto emerge da un focus specifico sui giovani tra i 18 e i 29 anni di una ricerca sulle abitudini di consumo degli italiani relativamente ai prodotti di quarta gamma, realizzata ad agosto 2024 da AstraRicerche per il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food.
Insalate sul podio, premiata l’innovazione
Il prodotto più acquistato sono le insalate in busta (59%), seguite dalle verdure da cuocere (50%), ciotole (42%), frutta (33%) e zuppe (27%). Focalizzandoci su quest’ultima categoria di prodotto, il 40% le acquista abitualmente o abbastanza spesso perché pronte in pochi minuti (69%) e comode da usare (67%). Per contro il valido apporto nutrizionale viene indicato solo dal 54% degli intervistati (la media totale invece è del 72%). Nell’acquisto si fanno guidare dalle materie prime di qualità (fondamentali e importanti per il 75%) e italiane (66%), oltre che dall’utilizzo di ingredienti biologici (68%).
I giovani sono poi più aperti all’innovazione: il 52% li acquista perché frutto di sperimentazione, con ricette nuove e originali. Il 55% dei giovani (contro il 49% della media) cerca spesso e a volte ricette a base di prodotti di quarta gamma cui ispirarsi per preparare i propri piatti (dato che sale al 67% se consideriamo solo le rispondenti donne) e lo fa online, specialmente sui social network (46%).
Driver d’acquisto ed errori
Il 73% dei giovani intervistati acquista i prodotti di quarta gamma abitualmente (39% tutte le settimane) e abbastanza spesso (34% 2/3 volte al mese). Solo il 36% (contro il 52% della media nazionale) li compra perché sono comodi e fanno risparmiare tempo. Premiati il buon rapporto qualità/prezzo (33% vs 26,5% della media), la porzionatura (31% vs 30,5% della media), la comodità di trasporto a scuola/lavoro (34% vs 32% della media), perché sono un incentivo al consumo quotidiano di verdure (27% vs 24% della media) e offrono spunti per ricette innovative (11% contro un 7% di media su tutti i rispondenti).
Venendo alle fake news, la più clamorosa è che l’87% crede che contengano conservanti (contro il 75% della media totale): il 27% pensa addirittura che ce ne siano di più che negli altri alimenti confezionati. Il 35% commette poi errori nella conservazione dei prodotti una volta acquistati, mentre il 61% del campione intervistato utilizza i normali sacchetti del supermercato (contro il 54% della media totale degli intervistati), interrompendo così la catena del freddo.
Il 47% dei rispondenti sostiene poi di non aver mai sentito la definizione quarta gamma, il 37% l’ha sentita ma non ne conosce il significato e solo il 16% le attribuisce il significato corretto.