Aumenta la domanda di fragole, anche in inverno. Secondo il report di Cso Italy i consumi sono in continua crescita in Europa. In Italia se ne acquistano 1,56 Kg per abitante/anno, in Spagna 1,85 Kg e in Germania è 2,96 Kg. Sui trend facciamo il punto con Pietro Ciardiello, direttore di Coop Sole, associata al Gruppo Vi.Va Aop, leader di produzione di fragole in Europa con 8.300 tonnellate nella campagna 2020. Le fragole sono tra i prodotti promossi da Fruit & Veg: Natural Health!, un progetto europeo sviluppato da Vi.Va Aop, che raccoglie la partecipazione di Apofruit, Canova Codma Op, Coop. Sole. La Mongolfiera, Pempacorer-Terremerse, Solarelli, Ortoromi e Op Terra di Bari.
Qual è il calendario commerciale delle fragole di Coop Sole?
Noi puntiamo a una produzione di fragole per tutto l’anno: la facciamo per 9 mesi, eccetto il periodo tra luglio e settembre dove abbiamo un minimo di prodotto. Ovviamente cambiano i volumi. Solo serra, ma niente idroponica: facciamo un po’ di piante frigo conservate in autunno con la varietà Cabrillo. L’area di coltivazione è quasi esclusivamente la Campania (una piccola parte in Sicilia). Oggi siamo 112 soci, di cui 58 producono fragole. Il resto ortaggi invernali e frutta estiva.
Quali varietà produce Coop Sole in inverno?
Abbiamo 4-5 varietà invernali, tra cui Melissa. Siamo contenti della produzione e qualità e abbiamo un buon riscontro di mercato. In estate ne proponiamo un paio. Ma ne abbiamo almeno una ventina in prova: selezioniamo la migliore in base al periodo. Lavoriamo in ambito vivaistico con Nova Siri Genetics e altre aziende come la spagnola Planasa.
Come sta evolvendo il mercato?
Facciano quasi solo Gdo in Italia ed estero. La grande distribuzione ci chiede sempre più fragole invernali: la destagionalizzazione è in atto da tempo, pensiamo ai mercati del Nord. E anche in Italia si va in questa direzione. Il gusto non perde nulla: serve luce e ambiente asciutto. Le fragole devono essere esteticamente belle, con colore importante, produttive, con caratteristiche di freschezza e bontà.
Abbiamo già qualche stima per la produzione di quest’anno?
Lo scorso anno abbiamo prodotto 8.300 tonnellate. L’obiettivo è lo stesso, speriamo di fare qualcosa in più anche quest’anno.
State investendo su bio e residuo zero.
Abbiamo un 15% in bio, il residuo zero lo facciamo da anni e dallo scorso anno è anche certificato. È un’offerta che facciamo ai clienti: siamo pronti anche con il residuo zero. Ed è il risultato di come lavoriamo. Anche sul convenzionale usiamo tecniche del bio: facciamo da 30 anni agricoltura integrata con l’utilizzo di insetti utili su tutta la superficie coltivata. Evitiamo il più possibile trattamenti e chimica.