La campagna autunnale 2024 di Apofruit si chiude con risultati decisamente positivi. “È stata una campagna all’insegna del ritorno alla normalità nei quantitativi conferiti, dopo un 2023 particolarmente complesso sotto questo aspetto -commenta il presidente Mirco Zanotti-. La liquidazione ha fatto registrare, in termini di valore, un +14% rispetto al 2023. Un risultato che riconosce anche le strategie adottate da Apofruit lungo tutta la filiera”.
“Il quantitativo complessivo conferito per la campagna autunnale -puntualizza il direttore generale Ernesto Fornari– ha raggiunto i 155.000 quintali, con un incremento del 24% rispetto al 2023. La liquidazione netta ai soci è stata pari a 11 milioni e 980 mila euro. Un risultato che conferma la ripresa della produttività e l’ottimo equilibrio tra prezzo, resa e qualità.
Pere William al primo posto per volumi
Il prodotto principale della stagione sono state le pere William con 52.000 q.li, il doppio rispetto al 2023, seguite dall’uva da tavola con 40.000 quintali totali ,in aumento del 4% rispetto al 2023. Da segnalare anche le buone performance produttive di kaki, mele e susine”. Nelle pere sono stati conferiti 40.000 quintali di prodotto convenzionale e 11.000 quintali di biologico. Per la varietà Williams bianca 55+ sono stati riconosciuti 0,74 euro il chilo nel convenzionale e 1,05 euro il chilo per il biologico; per la Williams rosse rispettivamente 0,89 e 1,15 euro”.
Cresce anche all’estero l’interesse per l’uva seedless
“Per l’uva da tavola seedless sono stati conferiti 30.000 quintali di prodotto convenzionale e 10.000 quintali biologici, un aumento del 6% – spiega Mirco Zanelli, direttore commerciale della cooperativa-. Una conferma del crescente interesse del mercato per queste varietà che stanno conquistando sempre più consumatori anche sul mercato nazionale oltre che in Europa. Nello specifico, tra le bianche seedless la Sugraone è stata liquidata a 1,17 euro il chilo per il convenzionale e a 1,38 per il biologico; la Timpson a 1,04 euro nel convenzionale e a 1,51 nel biologico, la Sugar Crisp a 0,99 nel convenzionale e 1,62 nel biologico, Melanie 0,89 per il convenzionale e 1,52 nel biologico, la Autumn Crisp a 1,65 nel convenzionale e 1,89 nel biologico, la Kelly convenzionale a 1,56 euro il chilo, la Ivory 1,04 nel convenzionale. Mantenendo sempre la suddivisione tra convenzionale e biologico, nella tipologia delle nere registriamo la Midnight Beauty rispettivamente a 1,08 e 1,35 il chilo e la Summer Royal a 0,98 e 1,25 euro il chilo. Infine, per la tipologia delle rosse, la liquidazione della Firestar si è collocata nel convenzionale a 1,02, per la Sweet Celebration 1,09 nel convenzionale e 1,46 euro il chilo nel biologico, la Timco a 1,25 e 1,54 euro il chilo, la Allison a 1,27 e 1,54 euro il chilo, la Scarlotta a 1,32 e 1,73 euro il chilo”.
Stabili le mele
Per le mele del gruppo Gala la produzione si è mantenuta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, recuperando soprattutto dal punto della quantità di prima categoria rispetto alle problematiche legate al craking del 2023 e beneficiando anche di un miglioramento delle quotazioni. Sono stati conferiti 11.000 quintali di prodotto convenzionale e 6.000 quintali di biologico. Le liquidazioni medie, che sono differenziate come sempre in base agli areali produttivi e alle diverse varietà del gruppo, per il convenzionale sono comprese tra 0,40 e 0,56 euro il chilo, e per il biologico tra 0,83 e 0,97 euro il chilo.
Buone performance per i kaki

Per i kaki, le liquidazioni hanno mostrato un buon equilibrio tra resa e prezzo considerando l’aumento del quantitativo del prodotto conferito che si è attestato sui 17.000 q.li per il convenzionale e 6.000 q.li per il bio, con il caco tipo che ha raggiunto i 0,68 euro il chilo nel convenzionale e i 0,87 euro nel biologico. Per la tipologia a polpa soda, rappresentata sul precoce dalla varietà Maxim, la liquidazione si è attestata a 0,85 euro il chilo per il convenzionale e a 1,05 per il biologico. Buona anche la performance del Rosso brillante, a calendario medio-tardivo, liquidato a 0,71 euro nel convenzionale e 0,97 nel biologico. Si segnala, inoltre, il crescente interesse dei consumatori verso le tipologie a polpa soda, che hanno beneficiato anche dell’estensione produttiva nel Sud Italia, in particolare in Puglia e Basilicata, con un impatto positivo sulla calendarizzazione dell’offerta e sulla remunerazione.
Piace sempre più la susina Angeleno
Proseguendo con la susina Angeleno, il volume complessivo ha raggiunto i 16.000 quintali, in crescita rispetto ai 10.000 dell’anno precedente. Come cooperativa abbiamo lasciato liberi i produttori di raccogliere nei momenti da loro ritenuti più propizi anche in base alle condizioni meteo, e questo ha permesso di ottenere un buon risultato evitando i danni da maltempo che sono stati registrati altrove. In particolare per il prodotto convenzionale standard il prezzo riconosciuto è stato di 0,70 euro il chilo, per quello aderente al Progetto Qualità 0,78 euro, mentre per la produzione biologica si è arrivati a 0,93 euro il chilo”.
L’offerta orticola
“Non è da dimenticare -concludono Zanotti e Fornari– anche la sempre più importante offerta orticola dalla Sicilia, con particolare riferimento a pomodori, zucchine e peperoni i cui conferimenti effettuati da ottobre a dicembre vengono anch’essi liquidati ora. Questa produzione, che copre un arco di nove mesi principalmente orientata al biologico, rappresenta un’importante estensione della stagionalità di diverse referenze”.