Cirio fa la guerra al mercato Usa dell’Italian sounding

Cirio punta ad ampliare la quota del mercato statunitense attraverso un accordo strategico tra Conserve Italia e Colavita, azienda molisana che detiene la leadership assoluta di vendite di olio extravergine di oliva italiano in America attraverso le due basi operative nel New Jersey e in California.

L’obiettivo dell’intesa, appena siglata, è quella di sfruttare i canali commerciali di Colavita Usa per arginare l’eccessiva frammentazione della rete distributiva americana.

Le prospettive. «Le possibilità di crescita sono molte – spiega Cesare Concilio, direttore commerciale estero Conserve Italia – perché gli Usa sono tra i primi cinque paesi importatori di pomodoro, nonostante siano il primo produttore con una media di circa 12 milioni di tonnellate e nonostante il recordo produttivo atteso quest’anno di circa 14 milioni. La difficoltà di una penetrazione commerciale negli Stati Uniti è dovuta alla scarsa concentrazione della rete distributiva, che costringe le aziende italiane a dialogare con decine di catene peraltro con grandi differenze operative tra Stato e Stato. Di qui la decisione di utilizzare la rete distributiva di Colavita, presente da anni su gran parte del territorio del Nord America, affidando ai loro broker la commercializzazione del pomodoro Cirio, come esclusiva di prodotto».

La strategia di lancio. La campagna lancio sarà tutta impostata sul valore aggiunto offerto dal made in Italy e cercherà di intercettare quote di mercato nella giungla d’oltre oceano dell’italian sounding, il business della contraffazione dei prodotti italiani, che genera ogni anno un fatturato miliardario in mano alle major del food. Non a caso il mercato Usa non accorda una tutela specifica al made in Italy.

«L’intenzione è quella di sensibilizzare il consumatore con una campagna lancio che mette al centro il pomodoro italiano anche se – ammette Concilio – sarà solo una goccia nell’oceano perché le azioni più incisive in questa direzione potranno essere fatte solo a livello istituzionale. Ogni confezione riporterà l’indicazione “pomodoro autentico italiano”. Quello che vogliamo trasmettere al consumatore però non è solo il valore del nostro pomodoro ma anche la storia del brand».

pumarola

I competitor. La battaglia del gusto italiano contro i fake da “pumarola 100% italians” è iniziata per il momento a colpi di trick-track se si considera che l’America è un colosso nella produzione del pomodoro che Conserve Italia, che pure è il secondo produttore italiano, attualmente trasforma circa 300mila tonnellate di pomodoro all’anno su oltre 5 milioni totali trasformati in Italia.

Parte però con i migliori auspici dal momento che i broker di Colavita arrivati a Bologna per la sigla dell’accordo sono stati coinvolti in un panel test ad occhi bendati, in cui hanno confrontato i prodotti Cirio con quelli realizzati dalle aziende concorrenti americane.

Il panel test. Il confronto ha evidenziato i più alti standard qualitativi dei prodotti Cirio rispetto al pomodoro americano, di norma prodotto con aggiunta di cloruro di calcio, additivo usato per rendere il pomodoro più duro, con lo svantaggio di far perdere molto il gusto, a differenza di quello italiano che mantiene intatte tutte le sue caratteristiche.

«Attualmente – conclude Concilio – il fatturato di Conserve Italia in Nord America è di circa 1 milione di euro, di cui 500 mila euro legati al brand Cirio, con una crescita del + 50% in due anni. In virtù dell’accordo siglato con Colavita – spiega Concilio – puntiamo a incrementare ulteriormente i nostri ricavi».

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