Ortofrutta bio: il 53% delle vendite a valore in gdo

Ben 360 milioni di euro sono convogliati dalla distribuzione moderna e il 60% è rappresentato da confezioni a peso imposto. Lo rivelano i dati dell'Osservatorio Frutta e Verdura Bio comunicati a Marca 2022

Le vendite totali di ortofrutta biologica fresca sul mercato italiano ammontano a 774 milioni di euro (dato 2020) e il 53% delle vendite a valore (360 milioni di euro) passa dalla distribuzione moderna. Lo rivelano i dati dell’Osservatorio Frutta e Verdura Bio, sostenuto da Brio SpA, Conor e Canova. I numeri sono stati resi noti da AssoBio e Alleanza delle Cooperative italiane (Aci agroalimentare) grazie a uno studio condotto da Nomisma, e presentati nel convegno tenutosi a Marca Fresh, lo spazio riservato alle novità del fresco a Marca 2022.

Sono 30 milioni gli italiani che consumano frutta e verdura bio

Le vendite totali sono suddivisi tra consumi domestici, pari a 690 milioni di euro (+7% rispetto al 2019), e consumi fuori casa, con un valore di 84 milioni di euro (-27%), dato decisamente influenzato dai lockdown. Dei 360 milioni di euro di vendite convogliati dalla distribuzione moderna oltre la metà (il 60%) è rappresentato da confezioni di ortofrutta bio a peso imposto (fonte Nielsen), mentre ammontano a 144 i milioni derivanti dal peso variabile, stimati grazie all’Osservatorio.

Sono circa 30 milioni di italiani (adulti, 18-65 anni) che mangiano frutta e verdura biologica. Il 78% ha consumato ortofrutta bio durante l’anno; l’88% i bio users, mentre lo zoccolo duro che sceglie sempre il bio, tutte le volte che compra frutta e verdura, è rappresentato dal 23%.

Assobio: “Più spazi e maggiori assortimenti”

“L’Italia eccelle in termini di operatori, superfici coltivate ed export nel biologico –ha osservato Roberto Zanoni, presidente di Assobio–, ma non altrettanto a livello di consumi. Un più ampio assortimento, maggiori spazi dedicati al bio e nuove soluzioni di vendita al dettaglio, potrebbero rivelarsi le strategie vincenti per incontrare in maniera più efficace il grande pubblico. In questo senso, AssoBio accoglie con grande favore l’imminente campagna pubblicitaria che il ministero delle Politiche Agricole si appresta a lanciare, per promuovere tra la popolazione i consumi e la conoscenza del biologico”.

Il dibattito tra produttori e retailer

Un ricco panel di ospiti ha animato lo svolgimento del dibattito su Distribuzione moderna: opportunità e percorsi di valorizzazione dell’ortofrutta bio con la partecipazione di rappresentanti dalle aziende produttrici e retail.

“L’ortofrutta bio, si conferma la principale categoria acquistata con 774 milioni e il 5% di ortofrutta bio sul totale ortofrutta nel 2021 –ha sottolineato Andrea Bertoldi, direttore affari generali di Brio Spa-. Tuttavia è ancora troppo poco: abbiamo la necessità che la distribuzione organizzata ampli gli spazi dedicati al bio, altrimenti la produzione crescerà sull’onda del Farm-to-Fork, ma non troverà sbocchi commerciali”.

“Il report presentato evidenzia e conferma il ruolo di primo piano dell’ortofrutta nell’offerta del prodotto biologico –ha commentato Paolo Pari, direttore marketing di Canova Srl-. L’obiettivo è quello di sfruttare al massimo la potenzialità di 30 milioni di consumatori”.

“Il settore dell’ortofrutta bio ha un tessuto aziendale molto eterogeneo, altamente specializzato e innovativo, dove le piccole aziende convivono con le più grandi e, come ha portato in evidenza la pandemia, cruciale per la qualità della nostra alimentazione” ha osservato Valentina Pizzi, direttore marketing e cfo di Pizzi Osvaldo & C. Spa.

“Coop ha investito per prima nel biologico nel ‘92 con la vendita dell’ortofrutta bio, per poi passare al proprio marchio –ha ricordato Renata Pascarelli, direttrice Qualità Coop Italia-. Oggi vanta delle ‘isole’ del bio all’interno del reparto ortofrutta. L’obiettivo è investire ancora di più per rispondere alle esigenze dei consumatori, che però stanno cambiando e chiedono sicurezza e prezzi accessibili”.

“Carrefour ha messo il settore biologico, e in particolare il reparto ortofrutta, al centro della processo della transizione alimentare, progetto internazionale e trasversale a tutti i Paesi di Carrefour nel mondo” ha spiegato Massimo Silvestrini, responsabile Sviluppo Bio Italia Carrefour.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome