#vocidellortofrutta, Dall’Agata (Bestack): “Per il 2020 ci attendiamo 200 mila imballaggi Attivo!”

Il managing director del Consorzio aggiorna sull’avanzamento del progetto, mentre parte la campagna uva: “Ci attendiamo i risultati dello scorso anno. Riuniti una trentina di operatori qualificati ed entro fine anno partiamo con un piano di comunicazione innovativa con 11 aziende, i principali brand dell’ortofrutta”

Claudio Dall'Agata, managing director del Consorzio Bestack che ha lanciato il packaging Attivo
Claudio Dall'Agata, managing director del Consorzio Bestack

“Ci attendiamo i risultati dello scorso anno: certo i volumi sono ancora limitati, ma quest’anno riguarderanno in prevalenza le fragole, mentre sulle Drupacee staremo a vedere. Da scoprire la campagna uva. Non è l’anno migliore per lavorare sull’innovazione di qualità”.

Claudio Dall’Agata, managing director del Consorzio Bestack, aggiorna sul progetto Attivo!,l’innovativo packaging anti-spreco che allunga la shelf-life dei prodotti ortofrutticoli“A inizio gennaio abbiamo fatto il kick off per il 2020: hanno partecipato una ventina di imprese e sei gruppi distributivi. Abbiamo in cantiere una specifica attività di comunicazione, perché questo progetto ha un enorme potenziale, contenuti innovativi solidi nella ricerca e molto attuali. L’interesse è grande, tanto che sarà finanziato oltre che dal mondo del cartone anche dalla Gdo e dalle aziende produttrici di ortofrutta”.

A che punto è il progetto Attivo! di Bestack, scelto da diversi produttori e insegne della gdo?

Attivo di Bestack, utilizzato per i meloni
Attivo! di Bestack, meloni

È un anno particolare. A dicembre dello scorso anno abbiamo fatto il closing del primo anno del club Attivo! e a inizio gennaio abbiamo fatto il kick off per il 2020: hanno partecipato una ventina di imprese e sei gruppi distributivi. La campagna è iniziata con le fragole, ma le vendite  hanno risentito del lockdown, del rarefarsi dei momenti e della massificazione degli acquisti che hanno penalizzato i prodotti maggiormente deperibili, a favore di mele e agrumi, di maggiore durata.

Il programma sulle Drupacee è stato condizionato dall’assenza di volumi, da conseguenti prezzi molto alti anche per calibri limitati. E quindi da una forte pressione sui valori di acquisto in relazione ai livelli di prezzo delle promozioni pianificate. Da ultimo i volumi ridotti hanno moltiplicato il numero di fornitori per singolo operatore della Gdo.

Che risultati dovrebbero arrivare, allora?

Attivo di Bestack, utilizzato per allungare la shelf-life dei cetrioli
Attivo! di Bestack, cetrioli

A marzo 2020 doveva partire una comunicazione specifica nei punti di vendita delle insegne aderenti al Club Attivo! ma il covid ha ribaltato lo schema e ridefinito le priorità. Intanto è continuata la sperimentazione della quale siamo molto contenti per i risultati della primavera che ci fanno ben sperare per il futuro.

I test sono stati fatti con la catena nazionale, che spesso viene presa a riferimento nelle attività innovative. Si sono misurate le riduzioni sia in termini di sfridi a punto vendita sia di prodotto non conforme reso a piattaforma, di utilità diretta per la catena nel primo caso e del produttore ortofrutticolo nel secondo. Come detto, i risultati sono molto positivi con benefici economici complessivi nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro solo sulle fragole, ma soprattutto c’è l’impegno per l’anno prossimo a triplicare i volumi.

C’è una risposta anche dall’estero su Attivo!?

Attivo! è un brevetto italiano per l’ortofrutta italiana che a oggi non si è ancora sviluppato nei mercati esteri. L’abbiamo solo noi italiani e non ce l’hanno spagnoli e altri Paesi concorrenti. È uno strumento tipico che qualifica la produzione ortofrutticola. Ci auguriamo che presto i produttori ortofrutticoli italiani lo ritengano un utile strumento per competere sui mercati internazionali. Noi siamo un consorzio di ricerca. Abbiamo realizzato un brevetto democratico che possono produrre tutte le nostre 9 aziende socie. Ci limitiamo a mettere a disposizione la tecnologia e facciamo attività di promozione sulla gdo italiana. Abbiamo riunito una trentina di operatori qualificati: ci fa ben sperare per il futuro.

Ci sono novità entro fine anno?

Sì. Abbiamo in cantiere un grande progetto di comunicazione innovativa con 11 aziende, i principali brand dell’ortofrutta. È un’attività finalizzata a un’informazione diversa e nuova sull’ortofrutta dove la protagonista è… la sorpresa. Sperando che l’autunno ci consenta di riappropriarci delle nostre abitudini e degli spazi abbandonati, sarete informati e sorpresi!

Oggi si stanno sperimentando i raggi Uv-B per allungare la shelf-life dell’ortofrutta: è un ambito che può fare sinergia con il vostro prodotto?

Non siamo gelosi della tecnologia altrui. È un bene se crescono l’innovazione e gli elementi di servizio sul settore ortofrutticolo. Ben venga qualsiasi tipo di tecnologia per un miglioramento complessivo. Conta il benessere collettivo e questo vale anche per la filiera. Non ci deve essere un operatore che stia meglio di altri. Ecco il motivo per cui la gdo oggi è più sensibile a progetti innovativi.

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