Candine cresce e guarda anche Oltremare #vocidellortofrutta

Per la campagna in corso i volumi della mela Club di Apofruit sono di 2 mila tonnellate e si punta a regime ad arrivare a 10 mila. Per l’export si mira a Spagna e Germania ma anche a Taiwan

Candine vassoio 4 frutti
La mela Club di Apofruit Candine

Sul mercato da un quinquennio, Candine, brand della varietà Regal You, punta a crescere sempre di più e a farsi largo tra le 60 mele Club che sono sul mercato italiano. La produzione per questa stagione della mela di Apofruit è in crescita e si aggira sulle 2 mila tonnellate. “Puntiamo a 250 ettari nel 2026 che corrispondono a circa 10 mila tonnellate” sottolinea il direttore commerciale Mirco Zanelli.

Strategie commerciali e attività in store

Gianluca Casadio, responsabile marketing Apofruit
Gianluca Casadio

“L’avvio -spiega Zanelli- ha riguardato inizialmente il mercato nazionale per caratteristiche, volumi: è una varietà che si presta per gusto, simil Fuji, dolce e croccante. Siamo attivi su diverse catene distributive da diversi anni. Con l’aumento della produzione e la conoscenza della varietà su altri territori stiamo sviluppando ulteriori mercati, in Spagna e Germania per l’Europa e Sudest asiatico per il prodotto Oltremare, in particolare Taiwan. I volumi per questa campagna sono di circa 2000 tonnellate, rispetto alle 1400 della precedente, l’obiettivo è 10 mila tonnellate a pieno regime. Il feedback del consumatore è molto positivo: la riconosce come dolce e croccante”.

Candine sarà supportata da attività in store. “Riteniamo che per far conoscere e apprezzare un nuovo prodotto sia indispensabile intercettare il consumatore nel momento dell’atto d’acquisto, all’interno quindi del reparto ortofrutta -sottolinea Gianluca Casadio, marketing manager-. Per questo motivo saranno organizzate delle giornate di in store promotion che prevederanno anche un angolo degustativo. I consumatori saranno inoltre invitati a compilare un questionario di gradimento, un vero e proprio consumer test”.

Adatta al bio e all’export

Mirco Zanelli, direttore commerciale Apofruit Italia
Mirco Zanelli

Sono circa 60 le aziende agricole socie di Apofruit che aderiscono al progetto di coltivazione della mela Candine. Attualmente sono circa 120 gli ettari coltivati con questa nuova varietà in tre territori, Piemonte, Trentino ed Emilia-Romagna. Dovrebbero diventare almeno 250 entro il 2026, di cui circa il 30% coltivati con metodo biologico. La caratteristica dolcezza la rende ideale per il mercato italiano e del Sud dell’Europa ma anche asiatico. “Mantiene croccantezza e conservabilità superiore alla Fuji e dunque è adatta all’export e ha una finestra di vendita più lunga e senza decadimento della qualità. La raccolta comincia a fine settembre-inizio ottobre e la vendiamo anche a tutto maggio senza problemi” sottolinea Andrea Grassi, direttore innovazione e sviluppo di Apofruit.

Come è nato il progetto

Candine è il nome commerciale della varietà Regal You selezionata dal costitutore, Agro Selection Fruits, per le caratteristiche di rusticità e gusto. È stata messa in prova per diversi anni in diverse aree produttive, Italia, Francia e Spagna per testarla.  “Noi abbiamo deciso di portare avanti il progetto in esclusiva per l’Italia e Candine è diventato il brand commerciale. Come Apofruit abbiamo dato mandato a Ri.nova di partecipare a un bando di ricerca per la promozione, divulgazione e soprattutto per la conservazione del prodotto, un progetto di post raccolta che si chiama Nadine”.

Distinguersi tra 86 mele Club

Andrea Grassi, direttore Innovazione e sviluppo Apofruit
Andrea Grassi

Oggi si chiede una mela che risponda ai trend: succosa, croccante, con alto grado brix, più resistente ai patogeni. Di qui i progetti di mele Club che si stanno sempre più affollando. “Abbiamo contato 86 Club di mele in Europa, più di 60 in Italia. La mela è il frutto più mangiato al mondo e tutti cercano di produrlo. Candine ha aspetti importanti dal punto di vista agronomico e commerciale. È una varietà che porta in sé i geni della Fuji, ben connotata sul mercato. Ma sopperisce ad alcuni suoi problemi come la difficoltà di colorazione del frutto. Risente meno dell’alternanza di produzione in cui si alternano anni di elevata carica produttiva (dunque meno sapidità del frutto, calibro piccolo, meno colorazione) con anni di scarico”.

Dolce (grado brix intorno a 14), succosa e croccante, ha un’aromaticità persistente; è bicolore e colora meglio, soprattutto in quota ma non solo. Ed è resistente alla ticchiolatura, che rende necessario in certe annate fino a 14 interventi chimici. Bastano un paio di trattamenti annui, con un abbattimento importante di fitofarmaci. È nata, infatti come approccio al bio, tanto che la nostra produzione è per il 30% in biologico”.

Agricoltura 4.0 in campo

Il progetto prevede lo studio dei risultati derivanti dall’utilizzo del Dss Bluleaf, una piattaforma tecnologica per l’agricoltura 4.0 che supporta le imprese nella ottimizzazione degli apporti in termini di acqua e fertilizzanti. “Nella coltivazione della Regal you (ma non solo) facciamo uso di sensoristica (tensiometri, igrometri, pluviometri) e di dati meteo. Grazie alla piattaforma Bluleaf, che supporta e aiuta i tecnici nella attività di assistenza alle aziende agricole, rende possibile l’uso intelligente delle risorse come l’acqua e i fertilizzanti. In più aiuta a prevedere meglio quando è necessario intervenire contro i principali patogeni e fitofagi delle mele, rendendo più efficace e meno impattante sull’ambiente l’uso dei fitofarmaci.

 

 

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