Verso un forum delle Interprofessioni europee

Con l’incontro dello scorso 3 giugno a Milano tra i rappresentanti di Interfel, l’interprofessione francese, Ortofrutta Italia, quella del Belpaese e la delegazione almeriense che sta cercando di realizzare un’interprofessione spagnola partendo dall’adesione dei colossi della produzione orticola in serra del Sud della Spagna, inizia a prendere forma il disegno di un forum europeo delle interprofessioni ortofrutticole.

Il contesto. La strada è ancora tutta in salita attese le situazioni delle organizzazioni all’interno dei singoli Stati, ma gli sviluppi previsti nelle prossime settimane potrebbero dare un’accelerata al percorso che prevede, tra i suoi punti (forse adesso un po’ troppo futuribili) anche la realizzazione di un marchio europeo. Ed è su questi sviluppi possibili che si è incentrata la riunione tra i rappresentanti delle tre organizzazioni europee svolta nei giorni scorsi che potrebbe presto essere replicata in un prossimo incontro, ancora da definire, in una sede di respiro europeo come Bruxelles oppure Parigi.

Interprofessione europea

Il tavolo di lavoro. «Abbiamo iniziato un dialogo – ha spiegato Nazario Battelli, da poco riconfermato presidente di Ortofrutta Italia – tra le istituzioni dei rispettivi Paesi già da qualche anno. Si tratta di un tavolo che fa da controcanto al gruppo misto Italia-Francia-Spagna costituito a livello ministeriale. Fino ad ora gli incontri si sono svolti in occasione degli eventi tradizionali dell’ortofrutta europea, come ad esempio Fruit Logistica, Fruit Attraction o Macfrut, ma adesso stiamo cercando di creare un discorso più articolato anche in previsione degli imminenti sviluppi di queste organizzazioni all’interno dei rispettivi Paesi che permetteranno di dare seguito alla lungimiranza del legislatore europeo che da circa 10 anni ha riconosciuto e regolamentato lo strumento interprofessionale affidandone il recepimento alle norme dei singoli Stati Membri».

La legge italiana. Sul fronte italiano, la legge sull’Interprofessione dovrebbe arrivare in porto nelle prossime settimane dal momento che è in corso in questi giorni, in Parlamento, il processo di conversione in legge del decreto che recepisce il regolamento comunitario.

«Stiamo aspettando il testo definitivo – continua Battelli – che dovrebbe mettere fine al tiro alla fune tra i vari regionalismi e all’acceso dibattito sulla questione della rappresentatività nazionale. Solo con il testo approvato potremmo capire che margini di manovra abbiamo».

La Spagna. Ancora più indietro il processo di riconoscimento di una interprofessionale in Spagna, attivato di recente dai grandi produttori di ortaggi in serra dell’Almeria che fanno capo alla confederazione delle cooperative agroalimentari dell’Almeria e degli esportatori di Fepex.

L’incontro previsto al ministero dell’agricoltura spagnolo in programma per il 15 giugno prossimo è slittato ma, in base al regolamento europeo, i promotori avrebbero tutte le carte in regola per il riconoscimento dal momento che oltre alle quote di rappresentanza richieste dalla normativa, hanno anche l’adesione delle due regioni richieste dalla legge spagnola dal momento che, notizia freschissima, oltre all’Almeria si sarebbe, infatti, accodata recentemente anche la regione produttiva di Mursia. Al momento però rimangono fuori i produttori frutticoli e l’organizzazione parte solo con i buoni auspici dei grandi produttori di ortaggi che comunque rappresentano tutti insieme oltre il 70% della produzione orticola spagnola.

La Francia. Tutte cose in fase poco più che embrionale che non sono neanche lontanamente paragonabili all’esperienza interprofessionale francese consolidata ormai da quasi un decennio nell’attività di Interfel che è organizzata in modo quasi aziendalista con 60 dipendenti, ad esempio, e la previsione di un budget operativo che permette loro, fra l’altro, di curare la promozione per tutto il territorio produttivo francese.

«L’obiettivo – continua Battelli – è quello di proiettare su scala europea attraverso un forum aperto a nuove adesioni, il ruolo delle Interprofessioni disegnato dalla Comunità europea, ossia quello di favorire il dialogo tra gli attori della filiera. Un dialogo è importante e andrà condotto con l’obiettivo di scambiare informazioni, individuare delle regole comuni ai Paesi aderenti bilanciando i rispettivi interessi nazionali».

L’Europa. Tra le altre nazioni europee interessate al forum ci sono anche l’Ungheria e la Romania ma in questi casi si tratta di attività che hanno un’imprinting di tipo ministeriale dal momento che i due Paesi godono ancora dei benefici finanziari europei derivati dal recente ingresso nell’Unione. Lontani ancora, per una questione di organizzazione dei rispettivi mercati basati su grandi strutture commerciali e produttive, gli altri grandi produttori europei come Belgio e Olanda che però, potrebbero non rimanere indifferenti alla creazione di un futuro (futuristico? futuribile?) marchio europeo.

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