Vento in poppa per la nuova campagna melicola

Venti favorevoli soffiano sulla nuova campagna melicola che, secondo le prime analisi elaborate da Vog, ad inizio raccolta, lasciano presagire un cambio di rotta per il comparto che deve ancora sputare l’amaro in bocca lasciato dall’ultima stagione conclusasi con prezzi più che deludenti che hanno portato, nella stragrande maggioranza dei casi, alla liquidazione di mele di ottima qualità ad un prezzo al chilo sotto costo.

L’analisi. «Sono convinto – ha spiegato Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio VOG – che la nuova campagna inizierà in un clima di fiducia ritrovata. Gli elementi favorevoli sono molti. Innanzitutto il fatto che la Polonia avrà molte opzioni per smaltire il raccolto record. Bruxelles ha appena riconfermato gli aiuti comunitari, dei quali la Polonia è il primo beneficiario, e che permetteranno di distribuire alcune centinaia di migliaia di tonnellate aggiuntive in beneficienza. L’industria di trasformazione necessita di grossi quantitativi per il succo ed è disposta a pagare prezzi più alti dell’autunno scorso».

I volumi. Anche i volumi attesi per la prossima campagna lasciano ben sperare. Le previsioni di Prognosfruit ufficializzate nel corso di quest’estate, infatti, parlano di una riduzione generalizzata.

Fatta eccezione per la Polonia, la produzione nell’Europa occidentale si presenta molto più equilibrata che non nel 2014. Mancano mele in Germania, Olanda e Belgio, e la stima del meno 5% in Italia – terminato il raccolto – probabilmente dovrà essere ritoccata al ribasso, quando si dovrà fare il conto con quanto veramente conferito, dopo le settimane di clima torrido e secco nei mesi di luglio e agosto. È solo la Francia che segnala un più 8%, da mettere a raffronto con un raccolto scarso nel 2014.

I dati del consorzio. In particolare, con riferimento al Consorzio Vog, Una nota dell’azienda rivela che: «Il raccolto 2015 si presenta bene, con un volume stimato a -12% sul raccolto record del 2014. Le Royal Gala non dovrebbero raggiungere i numeri dell’anno precedente. In leggero calo, dall’8% al 13%, anche le stime per Fuji, Golden e Red Delicious. Ribasso netto per Granny e Braeburn, che nell’autunno scorso avevano segnato un raccolto record».

A parte le sei varietà “classiche”, è da segnalare, inoltre, un minore raccolto della mela Pink Lady, e una riconferma dei volumi per Jazz, Modi e Kanzi. Infine, saranno raccolte le prime tonnellate “commerciali” di Envy, la nuova mela presentata in autunno scorso e che ha destato una grande attesa nel mercato.

Le prospettive. Tra gli elementi che orientano, inoltre, verso l’ottimismo nell’analisi previsionale della campagna 2015-2016, ci sono tutti i fattori positivi degli ultimi mesi: un mercato “pulito” dagli stock di vecchio raccolto; poche mele importate dall’emisfero sud, e queste poche mele quotate a prezzi alti; un consumo di mele ritrovato, sicuramente invogliato dai prezzi bassi sul punto vendita.

«Non per ultimo – commenta Dichgans – un cambio euro/dollaro favorevole alle esportazioni. Nella stagione passata, l’Europa dei “28” ha esportato circa 1.450.000 tonnellate di mele, con un incremento del 17% sul periodo precedente. Sono le destinazioni mediterranee e nordafricane che hanno “tirato” di più nella stagione scorsa, e questo trend positivo potrebbe riconfermarsi nei prossimi mesi».

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