Oi Pera, per la campagna 2019-2020 previsto un calo del 30%

Circa 511 mila tonnellate rispetto al 2018: i dati emergono  dall’indagine svolta da CSO Italy

L’Italia è il primo produttore di pere in Europa e il secondo a livello globale. L'Emilia Romagna è la regione leader con il 68% della produzione nazionale
L’Italia è il primo produttore di pere in Europa e il secondo a livello globale. L'Emilia-Romagna è la regione leader

Un calo di circa un terzo della produzione nazionale. Sono  le stime per la campagna 2019-2020 delle pere. I dati emergono  dall’indagine svolta da CSO Italy per conto di OI Pera e diffusi nel Comitato di Coordinamento.

Una diminuzione di circa 511 mila tonnellate rispetto al 2018: per la Abate il calo sarà intorno al 34%

La previsione è di una diminuzione di circa 511 mila tonnellate rispetto al 2018 ovvero di un terzo della produzione nazionale. Per Abate il calo sembra attestarsi intorno al 34%. Tutte le principali varietà evidenziano una diminuzione rispetto all’anno precedente: più consistente per Conference e Kaiser, più lieve per William B.C., Santa Maria e Max Red Bartlett.

Funghi, diminuzione delle superfici tra le cause. Ma in Belgio e Olanda il crollo arriva anche al 50%

Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera: le previsioni per la campagna 2019-2020 non sono buone
Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera

“Non molto diversa – fa notare Gianni  Amidei, presidente dell’OI Pera – la situazione negli altri Paesi europei. In Belgio e Olanda, grandi produttori di pere, si denuncia una diminuzione dal 30 al 50% rispetto al 2018 a seconda delle varietà.

La qualità italiana oggi si presenta molto simile a quella dell’anno passato – sottolinea –. I calibri delle varietà estive potrebbero essere tendenzialmente più contenuti rispetto al 2018: nonostante il minor numero dei frutti, il grande caldo di giugno e inizio luglio ne ha un po’ ostacolato lo sviluppo. Pezzatura invece in linea con il 2018 per le varietà autunno-invernali, che già in questi giorni beneficiano di temperature più fresche.

Tra le cause del calo nazionale ci sono problemi in fase di fioritura e collegate alla forte presenza di cimice, alternaria e valsa in diverse varietà. Concorre poi il calo delle superfici di produzione: in Emilia-Romagna si attesta a -3%. Interessa varietà come Conference, Kaiser, Decana, ma anche Abate che in regione vede flettere gli investimenti produttivi del 5%.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome