Giù i prezzi delle pere, a rischio il comparto dell’Emilia-Romagna

”Le quotazioni non coprono i costi di produzione”. L’allarme lanciato da Cristiano Fini, presidente Cia-Agricoltori Italiani della regione leader a livello nazionale

L’Italia è il primo produttore di pere in Europa e il secondo a livello globale. L'Emilia Romagna è la regione leader con il 68% della produzione nazionale
L’Italia è il primo produttore di pere in Europa e il secondo a livello globale. L'Emilia-Romagna è la regione leader

Prezzi delle pere troppo bassi: rischiamo di compromettere un settore strategico per il comparto ortofrutticolo regionale”. Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia-Romagna, lancia l’allarme sulla pericoltura nazionale ed emiliano-romagnola. Che sta vivendo nuovamente un momento difficile, a causa di prezzi non remunerativi, al di sotto dei costi di produzione.

L’Italia leader europeo nella pericoltura: l’Emilia-Romagna fa il 68 % dell’intera produzione nazionale

Con 2,5 milioni di tonnellate, l’Italia è il primo produttore europeo di pere (oltre il 35% dei quantitativi totali) e il secondo a livello globale. La produzione è fortemente concentrata in Emilia-Romagna, in particolare nel triangolo delle province di Ferrara, Modena e Bologna, che fanno il 68% degli interi volumi nazionali.

Fini: “Occorre investire nella ricerca varietale e incentivare le aggregazioni “

Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia-Romagna. Ha lanciato un allarme sulla crisi del mercato delle pere
Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia-Romagna

“Le imprese – fa sapere Cristiano Fini – devono fronteggiare avversità dovute ai mutamenti climatici e agli agenti patogeni, cimice asiatica in primis, oltre a rispettare le limitazioni sui prodotti per la difesa fitosanitaria. E ora assistiamo a prezzi liquidati assolutamente non remunerativi.

Occorre investire maggiormente nella ricerca varietale, ma soprattutto incentivare ulteriormente le aggregazioni in campo commerciale, alla luce anche delle norme previste dal decreto omnibus che agevola i raggruppamenti, per raggiungere mercati inesplorati e migliorare la penetrazione nei mercati già consolidati”.

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