La filiera italiana dei carciofi di Orogel

Raccolta di 9mila tonnellate annue di carciofi nelle zone italiane più vocate, come Puglia, Calabria e Basilicata

I carciofi sono un’eccellenza per l’Italia, che realizza il 30% della produzione mondiale. E lo sono anche per Orogel, che detiene la leadership del mercato retail dei carciofi surgelati con il 67% di quota complessiva tra brand aziendali e produzione per le private label delle più importanti insegne della grande distribuzione. Un primato costruito in una dozzina d’anni grazie a un percorso preciso finalizzato a ottenere il controllo sull’intera filiera produttiva.

“È un risultato importante, considerato che si tratta di un vegetale molto distintivo per l’assortimento e significativo per il mercato – spiega Marco Stoppa, coordinatore operativo dei servizi della direzione generale di Orogel – ma anche di un prodotto complesso da coltivare perché richiede competenza, cura e passione. Infatti, decidere di avviarne la filiera è stata una scelta ambiziosa e coraggiosa, perché si trattava di una coltura che era ancora spesso pluriennale e con varietà non particolarmente adatte alla surgelazione”.

Dal campo agli impianti di surgelazione

La protagonista di questo percorso è stata Arpor, la cooperativa di aziende agricole che fa parte della O.P. Orogel, i cui soci raccolgono 9mila tonnellate annue di carciofi nelle zone italiane più vocate, come Puglia, Calabria e Basilicata da cui si ottengono le circa 4mila tonnellate di prodotto surgelato commercializzato ogni anno da Orogel.
Il progetto di valorizzazione della filiera dei carciofi è stato realizzato da Arpor nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Basilicata 2014-2020 intervenendo su due fronti: l’ammodernamento delle aziende agricole e l’upgrading dello stabilimento di Policoro.

Tutto è iniziato intervenendo a monte della filiera, ossia collaborando con i partner fornitori del seme per studiare e selezionare varietà esclusive, adatte alla surgelazione, come Madrigal e Capriccio. Poi si è passati in campo, svolgendo un’attenta attività di programmazione e monitorando in modo costante di tutti gli step per garantire un prodotto finale di assoluta qualità corrispondente agli standard definiti da Orogel, come la raccolta effettuata solo a perfetto grado di maturazione e la surgelazione realizzata nel giro di pochissime ore grazie alla vicinanza con lo stabilimento Arpor di Policoro.

Il plant moderno ed efficiente

Un plant trasformato in un centro di eccellenza nonché uno dei più moderni ed efficienti della regione, grazie a 60 milioni di euro di investimenti tra 2009 e 2022. Nel 2023, poi, sono stati completate due nuove linee di confezionamento ed è stato costruito un nuovo magazzino di stoccaggio dotato delle più moderne tecnologie di automazione. Inoltre il piano di investimenti triennale 2023-26 ha previsto lo stanziamento di 45 milioni di euro per effettuare diversi interventi, tra cui il nuovo magazzino automatico con annesso impianto fotovoltaico per aumentare l’autoapprovvigionamento di energia da fonti rinnovabili e una anti-cella nel magazzino per garantire una logistica idonea al perfetto mantenimento della catena del freddo. “Tutti questi interventi vanno nella direzione di rafforzare in modo importante la supply chain per garantire un prodotto dalla qualità sempre più elevata” aggiunge Stoppa.

L’intervento sulla produzione non ha riguardato solo l’ampliamento e l’ammodernamento del plant, ma anche lo sviluppo di un sistema di produzione (poi brevettato) che consente di preservare la parte più tenera e saporita del carciofo, il suo “cuore”. Un’innovazione tecnologica esclusiva “citata” nel brand aziendale Tanto Cuore, che ha permesso di trasferire ai retailer e ai consumatori i contenuti di questo progetto, e che è diventato il market leader in Gdo con il 39,3% di quota del mercato retail.

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