È possibile coltivare naturalmente in Alto Adige semi di colture, come la quinoa, che altrimenti dovremmo importare? Le cultivar antiche possono adattarsi più facilmente al cambiamento climatico? L’intercropping è un’alternativa che porta benefici alla monocoltura? A queste risposte vuole rispondere il progetto di biodiversità Field100 di Dr. Schär, con la prima semina delle 100 diverse colture in un campo nelle Alpi altoatesine.
Nel progetto coinvolti il Centro di Sperimentazione Laimburg e le banche del seme CropTrust e Genebank Tyrol
La prima semina è stata avviata con lenticchie, avena, semi di lino e continuerà fino alla fine di maggio con un’ampia varietà di colture, come il grano saraceno, l’amaranto nepalese e la quinoa delle Ande. Alcuni dei semi raccolti saranno donati alla banca genetica e al Centro di Sperimentazione Laimburg.
L’obiettivo è quello di creare uno dei campi con maggiore biodiversità coltivati finora, con 100 diverse varietà di piante, che possono adattarsi alle condizioni specifiche del campo nelle Alpi altoatesine. E insieme educare le generazioni sull’importanza della biodiversità in agricoltura .
Il progetto ricorre nell’anno del centenario della fondazione dell’azienda altoatesina, a guida familiare, specializzata in alimenti senza glutine, cui fanno capo 18 sedi in 11 Paesi, con più di 1.500 dipendenti e prodotti esportati in più di 100 mercati.