Lotta al caporalato: la “ricetta Bellanova” e il nuovo impegno della gdo

Al via a gennaio un piano interministeriale con Interno e Lavoro. "Una piattaforma nella quale gli imprenditori troveranno direttamente i lavoratori"

Teresa Bellanova

Aggiornamento al 16 gennaio 2020 – fondo pagina

Il fenomeno del caporalato sarà combattuto grazie a un piano congiunto tra i ministeri delle Politiche agricole, dell’Interno e del Lavoro. Lo ha annunciato sabato scorso la ministra Teresa Bellanova a Green Zone, il nuovo programma su agricoltura e ambiente di Rai Radio 1.

“A gennaio –ha detto Bellanova– presenteremo, insieme alle ministre dell’Interno, Luciana Lamorgese, e del Lavoro, Nunzia Catalfo, una piattaforma dove l’imprenditore potrà andare e trovare le persone di cui ha bisogno, con le qualifiche necessarie, nel momento in cui ne ha bisogno. Dobbiamo sottrarre al caporale lo strumento fondamentale che lo fa vivere come un fornitore di servizi indispensabili. Il primo problema è l’incrocio tra domanda e offerta. Oggi il pubblico e il privato convenzionato non sono in grado di svolgere questo servizio. Il caporale è più efficiente”.

Nel mirino anche trasporti e alloggi

Gli altri fattori critici al centro dell’azione dei ministeri riguardano i trasporti e gli alloggi per i braccianti. “Il trasporto, perché un mezzo fondamentale che ha il caporale è quello di condurre i braccianti direttamente sul posto di lavoro, quindi noi invitiamo le Regioni a lavorare insieme ai ministeri per dotarsi di piani di trasporto utili a garantire la libertà dell’impresa -ha continuato la ministra delle Politiche agricole-. C’è anche un piano alloggi; io ricevo ogni giorno telefonate di imprese che chiedono un flusso regolato di manodopera dall’estero per fare la raccolta dei prodotti. Dobbiamo passare dalla fase in cui li utilizziamo come lavoratori a quella in cui li consideriamo e li rispettiamo come cittadini”.

“L’operazione anticaporalato appena compiuta a Gioia Tauro ha avuto grandissimo valore e grande intelligenza investigativa. Ma ricordo che questi interventi si possono fare anche perché ci siamo appena dotati – nel 2016 – di una legge che è la migliore in Europa per il contrasto al caporalato e alla riduzione in schiavitù. Le operazioni -ha concluso Bellanova- dimostrano che la parte repressiva della legge funziona ora stiamo per attuare la seconda parte, quella della prevenzione”.

L’annuncio di impegno a MarcabyBolognaFiere 2020

Nel contesto dell’appuntamento fieristico e alla presenza del ministro Bellanova, i rappresentanti della gdo si sono impegnati a richiedere, a partire dal 1° gennaio 2021, a tutti i fornitori agricoli diretti della distribuzione l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Non solo: anche i partner della mdd, lungo la loro filiera di approvvigionamento, saranno chiamati a far sì che i propri fornitori agricoli siano iscritti alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”.

Di cosa stiamo parlando? La “Rete del lavoro agricolo di qualità” è un organismo, promosso dal Mipaaf e istituito presso l’Inps, che si concretizza in un elenco “certificato” di imprese agricole – a seguito di domanda presentata dalle stesse all’Inps – in regola con le disposizioni in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e valore aggiunto.

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