Planet Farms rilancia: le insalate tornano in estate

La produzione riprenderà con il nuovo impianto di Cirimido: in arrivo nuove referenze, lo stabilimento di Cavenago sarà ricostruito, annuncia il co-founder Luca Travaglini

Luca Travaglini, co-founder Planet Farms all'evento presso il ristorante Identità Golose Milano
Luca Travaglini, co-founder Planet Farms

Come l’araba fenice, Planet Farms rinasce dalle sue ceneri. Dopo lo spaventoso rogo che ha coinvolto l’impianto di Cavenago, la produzione avrà un’interruzione, annuncia il co-founder Luca Travaglini. Per riprendere quest’estate, presumibilmente a luglio, con le prime produzioni nel nuovo impianto di Cirimido, in provincia di Como, che ha una superficie doppia rispetto a quello in Brianza.

L’occasione per fare il punto è stata la presentazione, a Milano, della collaborazione tra Planet Farms e il ristorante di Identità Golose, con un corner, esteticamente d’appeal, dedicato alle insalate coltivate in idroponica, posizionato all’ingresso della sala. I prodotti Planet Farms saranno anche integrati nel menu alla carta del locale. Prevista poi la partecipazione al congresso di Identità Golose, il 9-11 marzo, come momento di confronto dell’innovazione con l’alta cucina.

Il post-incendio

Corner di insalate Planet Farms al ristorante Identità Golose Milano
Corner Planet Farms al ristorante Identità Golose Milano

“Ringrazio le autorità, le istituzioni, i Vigili del Fuoco, che hanno lottato con un incendio spaventoso e i tanti messaggi di chi ci ha manifestato solidarietà, dei clienti che sono molto soddisfatti della nostra produzione -ha raccontato Travaglini-. Le cause sono ancora da individuare ma non sono legate al processo e ad alcun elemento legato alla tecnologia interna: stiamo aspettando il decorso delle indagini delle autorità competenti”.

Lo stabilimento di Cavenago rimarrà  temporaneamente inagibile ma sarà ricostruito, promette il founder. “Tornerà più bello di prima. Ci sarà dunque un’interruzione: per ora riusciamo a dare continuità nella produzione di Pestooh. Siamo una società di tecnologia che in questo momento sta attraversando un momento difficile, la vicenda che ci ha colpito è stato un momento doloroso ma anche di rinascita. Siamo 140 persone, agronomi, tecnologi, fisici, ingegneri, architetti. Abbiamo avuto una reazione incredibile, sia interna sia esterna. Siamo un movimento e i numeri ci premiano. Nel mese di dicembre abbiamo avuto risultati di vendita incredibili in un momento storico inflattivo con oltre il 200% di sell-out rispetto agli anni precedenti.”

Nuove referenze in arrivo

Rendering del nuovo impianto di Cirimido, in provincia di Como
Rendering del nuovo impianto di Planet Farms a Cirimido

Per la produzione, Cavenago cede il testimone a Cirimido. “In un posto molto bello, il vivaio Peverelli, sta nascendo uno stabilimento che è il doppio come superficie di quello di Cavenago. Le prime produzioni di insalate saranno avviate entro luglio per arrivare a pieno regime nella seconda metà dell’anno. Lanceremo nuovi prodotti che erano in pipeline: stupiremo. Torniamo con una famiglia di prodotti nuovi per dare biodiversità, che seguano anche le esigenze stagionali dei consumatori. Abbiamo sette referenze ma possiamo seminare ogni giorno un prodotto diverso”.

Espansione all’estero e le produzioni del futuro

Il piano di espansione multiterritoriale di Planet Farms, sul territorio italiano ed europeo, è in corso e non arretra.  “Planet Farms dispone di siti produttivi o sedi in cinque Paesi d’Europa. Tra Londra e Cambridge abbiamo un impianto in costruzione che dovrebbe vedere la luce nel 2025. Non ci facciamo intimorire, ogni sfida ci fortifica”. Prosegue poi la ricerca, grazie al centro di Cinisello Balsamo, che punta a innovare altre colture. “Siamo pronte a portare a terra caffè, cotone, lino, grano; nell’hub di Brusaporto produciamo i frutti rossi. Su cotone e caffè la ricerca va avanti da sei anni. Stiamo cercando di capire dove portare queste produzioni che diventano delle filiere. Vogliamo anche rispondere alle esigenze del ministero delle Politiche agricole che è diventato anche della sovranità alimentare: noi rappresentiamo un modello di autosostentamento  e sicurezza alimentare e vogliamo essere competitivi con il prodotto tradizionale”.

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