La Linea Verde continua a scommettere sulle innovazioni in campo affidandosi alla tecnologia per rispondere alle esigenze della produzione e alla domanda dei retailer di un prodotto sempre più sostenibile.
Focus su fitopatie e contrasto a “corpi estranei”
“In questo momento -ha raccontato Felice Poli, presidente della Op Sole e Rugiada- stiamo portando avanti un progetto per l’utilizzo di microonde, affinché si possa sterilizzare i primi strati del suolo per poi andare a seminare soprattutto le baby leaf. In questo modo andiamo a debellare le fitopatie telluriche e soprattutto le erbe infestanti che sono un grosso problema perché in quarta gamma sono considerate corpi estranei.
Stiamo studiando questa macchina con diverse università e stiamo portando avanti un progetto più ambizioso rispetto a quando è partito: vorremmo fare un intervento su uno strato di suolo un po’ meno profondo e che dia la possibilità di avere una temperatura più alta.
Stiamo poi studiando con le università un ammendante organico per tutti i soci della Op a prezzi contenuti rispetto alle condizioni di mercato, un compostato con caratteristiche idonee per la quarta gamma e che abbia al suo interno l’inoculazione di un fungo per favorire la radicazione delle colture sotto serra, soprattutto le baby leaf”.
Ridotto del 70% l’utilizzo di antiparassitari e di fertilizzanti di sintesi
In fieri anche anche nuovi progetti per la supply chain. “L’abbiamo ampliata con aziende estere, soprattutto della Penisola iberica, per studiare nuove cultivar di insalate adulte, in particolare, che potrebbero essere coltivate in alcune aree vocate della nostra Penisola, come la Piana del Fucino o la Sardegna. In particolare la Iceberg, un prodotto tipicamente spagnolo che importiamo per diversi mesi all’anno. Il progetto avrebbe ripercussioni economiche importanti, dando disponibilità ad aziende agricole che oggi si vedono costrette a fare determinate coltivazioni, sempre più difficoltose per gli eventi climatici”.
Attenzione anche al mondo della distribuzione. “Abbiamo riscritto il disciplinare tecnico di produzione che permette di dare un prodotto di qualità a bassissimo impatto ambientale: riduciamo del 70% l’utilizzo di antiparassitari e di fertilizzanti di sintesi, favorendo la fertilità del suolo e facendo spendere meno con la stessa resa”.