Aste al ribasso e pratiche sleali: stop dall’Europarlamento

Approvata una direttiva che vieta 16 pratiche commerciali sleali nella catena alimentare

L'Ue apre alle tecniche di evoluzione assistita (Tea)
L'Ue apre alle tecniche di evoluzione assistita

Dall’Europa arriva uno stop alle pratiche commerciali sleali nella catena alimentare. Con il 90% dei consensi il Parlamento europeo ha approvato una direttiva che vieta una serie di  prassi, dalle vendite sotto costo alle aste al ribasso.

Le nuove norme rafforzano la filiera, a protezione di agricoltori aziende agroalimentari, compresi il settore florovivaistico e mangimistico.

Rafforzata la filiera alimentare: più tutela per agricoltori e aziende agricole

Sono 16 i divieti, sanzionati dall’Ue, che dovranno essere recepiti a livello nazionale. Prevedono, tra gli altri, il ritardo nei pagamenti per i prodotti deperibili, il rifiuto di concedere un contratto scritto al fornitore, la restituzione di prodotti invenduti, le vendite sotto costo e le aste al ribasso. La direttiva contempla anche la difesa dell’anonimato per chi denuncia pratiche sleali.

“Dopo 10 anni, si apre una nuova pagina di regole volte a tutelare gli agricoltori, aziende e cooperative dalle pratiche commerciali sleali” ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio.

Soddisfazione anche da parte del presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani e di Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura dell’Eurocamera, che ha portato il dossier fino al voto finale. De Castro ha auspicato che la direttiva “possa diventare legge italiana entro la fine dell’anno”.

“Una direttiva molto importante, che aumenta da 8 a 16 le pratiche commerciali sleali in ambito agroalimentare.  Una decisione fondamentale, che andrà a tutelare soprattutto i produttori più piccoli, gli agricoltori e i consumatori”. È quanto dichiara Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati.

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