Apot, i produttori trentini rispettano i protocolli di agricoltura integrata

Apot investe in progetti di sostenibilità e cultura per valorizzare il distretto melicolo del Trentino
Apot continua a investire in progetti di sostenibilità e cultura per valorizzare il distretto melicolo del Trentino

I produttori trentini rispettano i protocolli di qualità di agricoltura integrata, con percentuali di conformità che sfiorano il 100%. Il risultato è emerso  dai dati dei controlli 2018 diffusi oggi da Apot, Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini.

Nel 2020 i frutteti biologici in Trentino raggiungeranno gli 800 ettari

Apot investe molto nella formazione dei frutticoltori, così come nella sostenibilità
Apot investe molto nella formazione dei frutticoltori

I dati relativi alla produzione integrata 2018, presentati a Trento dal direttore dell’ente, Alessandro Dalpiaz, alla Federazione Trentina della Cooperazione, parlano chiaro. Su 278 campioni di analisi residuali “estive” eseguiti su frutticini e foglie, il 97% sono risultati conformi alla normativa. Altri 608 campioni prelevati dopo la raccolta hanno evidenziato il 99% di conformità.

Positività molto alte anche per la correttezza di tenuta dei quaderni di campagna (95%), mentre raggiungono il 100% la corretta gestione del disorientamento e della confusione sessuale (su 521 appezzamenti), revisioni degli atomizzatori (726 controlli) e dispositivi di diserbo (112).

Un sistema dunque premiante che continua a scommettere sulla formazione, con 576 ore frequentate dai frutticoltori, e sostenibilità, come dimostra anche il programma di espansione delle colture bio. Da una previsione Apot, nel 2020 i frutteti biologici in Trentino dovrebbero raggiungere gli 800 ettari.

Un convegno dedicato alla mela nell’arte per valorizzare il distretto melicolo nella frutticoltura trentina

Anche l’arte diventa un mezzo a sostegno del sistema produttivo delle mele trentine
Anche l’arte diventa un mezzo a sostegno del sistema produttivo

L’altra metà della mela, spicchi di economia, arte e territorio è il tema del convegno promosso da Apot e organizzato in collaborazione con i Consorzi Melinda e La Trentina che si svolgerà il prossimo 15 febbraio al Teatro Sociale di Trento, alle ore 17.00. L’iniziativa, che nasce nell’ambito del progetto Trentino frutticolo sostenibile, si propone di valorizzare il patrimonio culturale, economico e sociale del sistema frutticolo trentino.

“Un’occasione importante per pensare a forme nuove di cooperazione e collaborazione in Trentino, con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse che altri storicamente non hanno, con il fine di crescere e creare economia per tutti” ha sottolineato Ennio Magnani presidente di Apot. Ospite d’eccezione del convegno sarà Philippe Daverio, storico dell’arte, docente e saggista. “Crediamo che la storia e l’arte possano essere viste come componenti del sistema produttivo” ha aggiunto Alessandro Dalpiaz direttore di Apot.

Al Convegno parteciperanno anche Roberto Della Casa, docente dell’Università di Bologna e titolare della società di ricerche Agroter, che illustrerà i risultati del progetto di valutazione del valore diretto e indiretto del distretto melicolo nella frutticoltura trentina, e Andrea Segrè, agronomo ed economista, professore di politica agraria e internazionale, e presidente della Fondazione Edmund Mach. “La nuova sfida – ha affermato Roberto Della Casa – è stimare l’impatto di un distretto economico per i riflessi prodotti a livello sociale e ambientale nella sua area di pertinenza, ovvero per i suoi effetti sulle esternalità, cioè sull’ambiente e sulla società”.

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