Analisi campagna zucca 2021 in Italia

Stabile la produzione Italiana, mentre aumenta quella messicana e le importazioni da paesi esteri

Zucche

La campagna 2021 della zucca è iniziata con un certo anticipo per quanto riguarda la zucca Tonda Delica, con un livello qualitativo buono. La domanda si è mantenuta fin dall’inizio su buoni livelli, tant’è vero che le quotazioni sono state elevate, per poi calare nelle settimane successive fino a portarsi all’inizio di settembre su prezzi consueti per il periodo.

Per quanto riguarda la zucca lunga violina la campagna è iniziata nei tempi consueti, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre con quantitativi elevati, buon livello qualitativo, potrebbero verificarsi leggeri cali in quanto la produzione sembra essere piuttosto abbondante.

Discreta presenza della tipologia Butternut a buccia liscia che rispetto agli anni precedenti sta occupando maggiori spazi di mercato, anche se nei mercati ortofrutticoli viene ancora preferita la violina classica.

prezzi zucche Italia

Nel periodo primaverile-estivo, l’offerta è composta prevalentemente da prodotto centro-sudamericano e dalla tipologia Delica. Il livello della domanda si è mantenuto elevato ed in considerazione del prodotto nazionale fino alla fine di maggio i prezzi sono leggermente diminuiti.

I dati della produzione mondiale di zucche: Italia stabile, cresce il Messico

Dai dati Fao possiamo notare come la produzione di zucche nel Messico sia aumentata notevolmente, fino ad arrivare a 800 mila tonnellate nel 2018. In Italia invece la situazione è rimasta pressoché stabile dal 2007, registrando circa 500 mila tonnellate all’anno. Il Messico, per quanto riguarda le superfici adibite alla coltivazione delle zucche, registra tra i 30 mila e 35 mila ettari, l’Italia quasi la metà, circa 15 mila ettari.

La bilancia commerciale italiana per la zucca

Secondo i dati Istat, risulta un aumento dell’importazione di zucche, da parte dell’Egitto +94%, dal Portogallo +50% e dall’Argentina +78%. Per quanto riguarda l’export si segnala un aumento delle tonnellate commercializzate rispetto al 2019 (+12%), grazie all’aumento verso la Germania e la Svizzera, ma una certa stabilità per il valore economico.

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