Pesche in ripresa, tengono le nettarine

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I consumi di pesche hanno segnato il passo, soprattutto dal 2000 al 2005 (-17%), per poi evidenziare buone performance (+3% dal 2006 al 2013). Le nettarine, al contrario, hanno visto una crescita forte nella prima parte degli anni duemila, mentre da qualche hanno denotano un andamento più stabile (segnando comunque un +3% a volume solo nell’ultimo anno).

Il consumo di pesche e nettarine è ancora oggi molto radicato nella cultura alimentare delle famiglie italiane: al mercato interno viene destinato poco meno del 70% dell’offerta nazionale (per il 55% composta da nettarine, 44% da pesche e per la restante quota da percoche), nel periodo estivo mediamente il 54% delle famiglie italiane acquista pesche e nettarine, i consumi pro capite sono pari a 6 kg all’anno (8% dei consumi di frutta), ammontare di tutto rispetto considerando la stagionalità dei frutti il cui calendario commerciale è di soli quattro mesi: da giugno fino a settembre.

Il prezzo medio di vendita è pari a 1,7 €/kg. Pesche e nettarine sono quindi i prodotti di punta nel periodo estivo, ma non solo: rappresentano l’8,7% delle vendite complessive di frutta a volume sul mercato nazionale e sono il quinto frutto più venduto (sopravanzate solo da tipologie di frutta con stagionalità assolutamente più ampia – mele, arance, banane – e dall’anguria, che ha caratteristiche stagionali simili, ma che si caratterizza per maggiori quantità acquistate per ogni atto di consumo).

Seppur il consumo domestico rappresenti la modalità di fruizione prevalente, non va trascurato il ruolo che tale categoria di frutta gioca nel canale ristorativo: il 15% dei consumi in quantità è infatti realizzato presso bar, ristoranti, hotel.

L’altro dato che caratterizza invece l’acquisto di pesche e nettarine è l’importanza che ancora riveste il canale tradizionale dove è commercializzata di fatto la metà del prodotto. Tale modello distributivo dimostra come la quota di prodotto confezionato sia ancora minoritaria (circa il 16% del totale) con picchi però decisamente più alti (circa il 40%) per il periodo invernale, dove il prodotto fuori stagione è disponibile prevalentemente nella grande distribuzione. in Italia Il consumo fuori stagione di pesche e nettarine è comunque limitato: oltre l’80% dei consumi sia a valore che in quantità si realizzano nel periodo giugno-settembre.

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