Melagrana, strategie condivise per la crescita dei consumi

Il melograno è considerato un superfood grazie all'alto contenuto di polifenoli e ad altre sostanze nutritive
Il melograno è considerato un superfood grazie all'alto contenuto di polifenoli e a sostanze che nutrono il microbiota

Se dal punto di vista della redditività il melograno può essere interessante per gli agricoltori e se la produzione italiana aumenterà nei prossimi anni, parallelamente è necessario incentivarne il consumo interno. Sgmarketing ha condotto una ricerca su 10 operatori della distribuzione moderna nazionale, presentata al convegno “Valorizzare la melagrana; strategie condivise per la crescita dei consumi”, per analizzare il posizionamento del frutto nella gdo. Nel complesso i player intervistati hanno venduto 5.400 q di melagrana nel 2013 un quantitativo che incide in maniera irrisoria sul reparto ortofrutticolo (0,002% a volume e 0,003% a valore, 6 su 10 dicono di averla sempre avuta come referenza, solo 1 l’ha introdotta di recente e 3 l’hanno dagli anni Novanta. Nei prossimi tre anni è prevista una crescita del 17% dei volumi consumati, il doppio rispetto a quella registrata da queste 10 realtà negli ultimi tre anni. Tra i fattori di maggior stimolo la maggior attenzione dei consumatori alla salute, la maggiore diffusione del frutto nei punti vendita e la pubblicità dell’industria di trasformazione e cosmetica. A frenare nell’acquisto la scarsa conoscenza delle modalità di consumo (4 su 10), il prezzo eccessivamente alto in certi periodi dell’anno (4) e la scarsa qualità organolettica di certe varietà (2).

In genere viene esposta vicino ai frutti tropicali (9 su 10), mentre in autunno in 6 insegne è spostata vicino ai prodotti di stagione. Nella maggior parte delle insegne intervistate la comunicazione del frutto avviene con il segnaprezzo, seguito dalla promozione e dal volantino o dall’house organ. Solo 4 insegne trattano la IV gamma e una la linea bio.

Sulla base dell’indagine compiuta, per potenziare gli acquisti, secondo Anna Parello di Sgmarketing bisogna ridurre le barriere al consumo, comunicando la semplicita di gestione di questo frutto, e le barriere di acquisto aumentando il calendario di offerta e qualificando lo spazio di vendita per renderla meglio riconoscibile.

Aperture e anche qualche perplessità da parte dei rappresentanti di alcune insegne della grande distribuzione sulle potenzialità di sviluppo del frutto. Il più critico è stato Germano Fabiani di Coop Italia: «Poniamo che con campagne di promozione si possano al massimo quadruplicare i consumi, già con 100 ha, con rese di 300q/ha, il fabbisogno nazionale sarebbe più che soddisfatto se si riuscisse a garantire un’offerta lungo tutto l’anno. Detto questo, siamo pronti a valorizzare il prodotto italiano e crediamo anche che la IV gamma sia un percorso obbligato. E un segmento che stiamo percorrendo, ma i fornitori sono ancora “acerbi” come packaging e come grammature». Giuliano Canella, Alì supermercati, si è detto aperto a lavorare per attuare un piano di valorizzazione della melagrana e ha illustrato una prova di cross category realizzata all’interno di due punti vendita in Veneto in abbinamento con due prodotti tipici della regione, il prosecco e il risotto, che ha dato buoni risultati per la referenza in IV gamma. Apertura a progetti di valorizzazione sul punto vendita anche da Alessio Orlandi di Conad per il quale il reparto ortofrutta deve essere vissuto sempre di più come una parafarmacia.

L’articolo completo è pubblicato su Terra e Vita n. 27/2014

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