#vocidellortofrutta, Moccia (Parisi): “Da Gdo domanda di frutta secca cresciuta del 15%”

Il direttore commerciale dell’azienda di Somma Vesuviana conferma l’aumento di richiesta per noci, pistacchi e arachidi, ma anche prodotti disidratati come papaya, mango, ananas, kiwi e zenzero. Difficoltà per le importazioni della materia prima

Giuseppe Moccia, direttore commerciale di Parisi Spa, azienda con sede a Somma Vesuviana
Giuseppe Moccia, direttore commerciale di Parisi Spa

Non solo arance, limoni, kiwi e mele: a trainare l’aumento della domanda della gdo c’è anche la frutta secca. “Con l’inizio della pandemia è cresciuta di un buon 15% rispetto alla norma del periodo” fa sapere Giuseppe Moccia, direttore commerciale di Parisi Spa, azienda di Somma Vesuviana giunta alla quarta generazione. La problematica maggiore riguarda invece le “tempistiche nell’importazione di materia prima”.

I consumi sono cambiati: si cercano prodotti durevoli: che risposta c’è stata per la frutta secca Parisi? Di quanto è cresciuta la domanda della gdo?

“Con l’inizio della pandemia, sinceramente, temevamo un decremento delle vendite. Invece la domanda della Gdo italiana è cresciuta di un buon 15% rispetto alla norma del periodo”.

Quali prodotti hanno registrato le migliori performance?

Frutta secca Parisi, noci, arachidi e nocciole

Da metà marzo e fino ad oggi abbiamo registrato una crescente richiesta, in particolare, di noci, pistacchi e arachidi. E abbiamo buoni motivi per pensare che in prospettiva possa essere costante. Contestualmente però, aumenti importanti sono stati riscontrati anche per prodotti disidratati come papaya, mango, ananas, kiwi e zenzero.

C’è stato un conseguente rialzo dei prezzi?

“In maniera molto marginale direi. Non abbiamo ritenuto opportuno speculare su una condizione che, per molte persone, è di oggettiva difficoltà. Abbiamo cercato di agire con grande senso di responsabilità rispettando chi in questo momento ha problemi palesi”.

Avete registrato problemi a livello distributivo e logistico?

In linea di massima non abbiamo riscontrato grosse problematiche e le consegne sono state come sempre fluide. Solo i primi giorni di pandemia, con le disposizioni vigenti, abbiamo registrato piccoli ritardi, prontamente risolti.

Quali accorgimenti di sicurezza avete preso per i lavoratori? Ci sono problemi di reperimento di manodopera per la raccolta?

“Ovviamente ci siamo adeguati a quanto previsto dalla legge in quanto a  distanziamento, mascherine, guanti, gel. Aspetto importante è stato quello di organizzare l’azienda in due work shift, coinvolgendo sia il dipartimento di produzione che gli uffici. Resta prioritario per noi la salute delle persone”.

 Che dati avete per l’export?

Al momento la nostra realtà non ha registrato grossi cambiamenti per quel che concerne l’export. Per i nostri mercati di riferimento (Europa) non abbiamo registrato alcun tipo di problema logistico.

Qual è per voi oggi la maggiore problematica?

La maggiore problematica purtroppo è relativa alla gestione delle importazioni. Purtroppo registriamo problematiche relative alle tempistiche nell’import di materia prima.

Come vede Parisi lo scenario della Fase 2 e post?

Parisi, noci sgusciate: cresce il convenience food
Parisi, noci sgusciate

“Non è facile fare previsioni. Ovviamente l’impatto che sta avendo sul cambiamento delle abitudini di consumo è palpabile, ma prevedere quali siano le evoluzioni future è difficile.

Siamo consci, però, che la nostra azienda possiede capacità e flessibilità che ci possano permettere di apportare quelle corrette soluzioni, tese a soddisfare al meglio le richieste dei nostri clienti nel medio-lungo periodo”

 

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