Cherry Passion: i volumi delle ciliegie aumentano del 20% #vocidellortofrutta

In gdo i prodotti del marchio veronese: il calibro è più piccolo ma il frutto è sano, racconta il titolare Stefano Pezzo, che  è contitolare di Bragantini e presidente di Fruitimprese Veneto

Fase di selezionamento delle ciliegie Cherry Passion
Selezionamento delle ciliegie Cherry Passion

Da qualche giorno sono distribuite nelle principali insegne della gdo le ciliegie Cherry Passion e Romeo & Juliet, principali marchi utilizzati da Bragantini, azienda con 80 anni di storia, sede a San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona, specializzata nella produzione di mele e ciliegie. Il calibro è più piccolo ma il prodotto è sano grazie a un clima siccitoso che ha tenuto lontano i patogeni, racconta Stefano Pezzo, ceo e titolare di Cherry Passion, nonché ceo e contitolare di Bragantini e presidente di Fruitimprese Veneto.

Come è stata la campagna di produzione delle ciliegie?

Stefano Pezzo, titolare Cherry Passion
Stefano Pezzo

La fioritura è stata buona nel Veronese, stimiamo un volume complessivo più alto: potrebbe essere un +20%. Quest’anno ha però fatto molto caldo nell’ultimo periodo e questo ha rallentato un po’ la crescita del prodotto che avrà un calibro non eccessivamente grande. Noi produciamo con lotta integrata, varietà ciliegie Duroni: si distinguono per colore rosso più intenso, croccantezza della polpa e grado brix leggermente superiore.

Con quali marchi arrivano in gdo?

Sono sul mercato da qualche giorno e per cinque settimane ci sarà il prodotto sia in Italia che all’estero. Escono con il nostro marchio Romeo & Juliet  per le ciliegie o Cherry Passion (il logo ha il cuore), per differenziare il prodotto in distribuzione. Facciamo anche pl che incide per circa il 50% nella produzione di ciliegie.

A Macfrut la ciliegia è stata protagonista: c’è interesse crescente intorno alla cerasicoltura, si fa innovazione varietale, si sviluppano le tecniche di produzione, si punta su macchinari, post raccolta.  Quali sono le criticità?

Ciliegie a marchio Cherry Passion
Ciliegie Cherry Passion

Noi dobbiamo affrontare problemi logistici rispetto ad altre zone: le piante sono intervallate nei vigneti perché nella zona collinare l’uva da vino ha avuto crescita importante, e sono molto grandi: si utilizzano ancora delle scale con raccolta a mano. Non sono facili da gestire. Sono poi varietà presenti da tempo, le recenti sono poco diffuse localmente. Si fa fatica a fare nuovi impianti perché il ciliegio non è stato molto valorizzato negli anni, anche se la zona è vocata.

“Le patologie aumentano, i fitofarmaci si riducono, le alternative naturali restano bloccate per la burocrazia, a rischio la frutta estiva tra cui le ciliegie” ha denunciato Davide Vernocchi, coordinatore settore Ortofrutta di Alleanza cooperative Agroalimentari. Qual è la situazione dei patogeni?

Da noi la problematica principale con le ciliegie è la Drosophila Suzukii: la situazione è però migliorata molto. Quest’anno la situazione è tranquilla perché il prodotto è buono, c’è stata quasi una siccità, in genere il problema arriva con le piogge, e si sono fatti pochi trattamenti.

Come va l’export? Turchia, Cile e Uzbekistan da Paesi emergenti sono divenuti in pochi anni leader nella produzione e commercio delle ciliegie a livello mondiale.   

Con il marchio Bragantini l’export incide per oltre il 50% del fatturato. Sono prevalentemente mele che mandiamo Oltremare, anche Medio Oriente, Far East. Le ciliegie vanno al mercato del Nord Europa, Scandinavia, Germania, Austria.

Siamo stati pionieri come azienda ad aprire un mercato in Turchia negli anni 80: allora nessuna importava da là. Serviva per allungare la stagione quando a fine giugno il prodotto era finito. Il mercato turco oggi è stato ridimensionato, perché in Italia è aumentata la produzione dalla montagna, Alto Adige. Tanti produttori al Nord hanno piantano varietà più tardive, come la Kordia. Noi abbiamo quasi abbandonato l’importazione.

Qual è il vostro plus?

Ci scelgono perché abbiamo attività consolidata, il nostro prodotto viene valorizzato perché non ha grosso calibro e ha appeal per il prezzo competitivo. È un prodotto sano e buono. Sono circa 3 mesi di consumo in Europa: inizia la Spagna, poi Italia e poi Turchia, la Grecia si inserisce ogni tanto. Negli anni l’Italia ha perso un po’ di appeal nel Nord Europa. La Germania ha un po’ ridotto importazione dall’Italia a favore di Spagna e Turchia: quest’ultima riesce ad avere calibri maggiori.

Non avete prodotto bio?

Ciliegie a marchio Romeo & Juliet
Ciliegie Romeo & Juliet

La produzione integrata è più che sufficiente per dare garanzie al consumatore. La lotta integrata ha avuto negli anni notevole sviluppo, ci sono diversi fitofarmaci disponibili. Il bio non ci interessa, tanto meno il biodinamico e il residuo zero, che in campagna si fa fatica a produrlo. Il piano Ue è una gaffe: andare verso il bio non ha senso. Non è sostenibile per la produzione di massa.

Il Gruppo ha una struttura più complessa.

Il nostro Gruppo è composto da diverse tipologie di attività. Il fatturato globale  è di circa 15 milioni. Le aziende agricole, nella provincia di Verona, producono circa 10 mila tonnellate di mele e circa 800 tonnellate di ciliegie: una parte propria e una parte con i conferitori. Una piccola parte è poi di pere abate. La lavorazione la facciamo con la ditta Bragantini Marco (nome di mio nonno), siamo alla quarta generazione. La sede è a San  Martino Buon Albergo, dove abbiamo il magazzino per il confezionamento e una parte dello stoccaggio nelle celle frigorifere.

Nello stesso stabile abbiamo poi gli uffici della Cherry Passion, società commerciale più giovane aperta nel 2008, in partecipazione con un gruppo olandese con il quale  facciamo importazione di verdure olandesi (pomodoro a grappolo, peperoni, pere decane). Viene distribuito soprattutto nel Centro-Nord della gdo e nei mercati ortofrutticoli. Abbiamo poi alcuni marchi specifici, Cuori Rossi per il pomodoro (a grappolo, cuore di bue da idroponica); poi il marchio italiano Gli Orti di Giulietta, per l’export delle mele di proprietà della Op Nord Est di cui facciamo parte.

 

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